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Intervista ai sindaci sull’emergenza coronavirus: le risposte del sindaco di Cicala, Alessandro Falvo

«Signor sindaco, in questo periodo particolare vogliamo dedicare un articolo su come voi sindaci della nostra area territoriale state affrontando l’emergenza coronavirus. Vi chiediamo delle risposte da pubblicare sul nostro sito ilReventino.it».

Con questo messaggio abbiamo raggiunto i sindaci del territorio, impegnati ad affrontare questa emergenza sanitaria e sociale allo stesso tempo, anche per contribuire a creare una relazione ancora più stretta tra le istituzioni locali e i cittadini. Per quanto ne sappiamo, tutti i sindaci del comprensorio si stanno prodigando nel fare rispettare le regole per il contenimento del contagio e nell’attuare i provvedimenti di aiuto ai cittadini. Abbiamo formulato a tutti le stesse domande. Di seguito, le risposte del sindaco di Cicala, Alessandro Falvo:

1) Come sindaco, quale situazione è stata più difficile da affrontare nella gestione dell’emergenza coronavirus?

<<La situazione più difficile per affrontare l’emergenza sanitaria è stato l’inizio, quando ho dovuto pensare il modo in cui comunicare a tutti i cittadini ciò che stava succedendo, sia in termini di linguaggio che concettuale che in termini di mezzi di comunicazione, così dopo una breve pausa di riflessione, oltre agli  usuali social (Facebook e WhatsApp), ho pensato a chi come tanti anziani soli non utilizzano né social né riescono a stare al passo con i tempi, per cui ho scritto su un foglio di carta alcune nozioni base sul coronavirus con la ripetizione del messaggio più importante da far comprendere… vale a dire “Restate a Casa”, immediatamente dopo con l’auto del comune attrezzata di megafono abbiamo fatto il giro del paese affinché non avessi il minimo dubbio che qualcuno non avesse avuto la possibilità di recepire il grosso rischio che si stava e si sta correndo e come potersi proteggere/difendere.
Questa operazione è stata ripetuta più volte nel corso del mese di marzo a cadenza di ogni dispositivo del Governo con cui man mano si sono irrigidite le norme comportamentali a salvaguardia della salute pubblica. Quindi diciamo che ho adoperato il vecchio ma sempre più efficace ed affidabile “bando”. Devo dire che seppur un metodo superato per ciò che concerne il mercato della comunicazione la mia cittadinanza non solo ha apprezzato ma la cosa più importante è che ha capito che fosse una cosa grave in quanto per la prima volta in due mandati elettivi era il sindaco in persona a comunicare l’allarme che stiamo ancora vivendo.

Vista l’esperienza vissuta in prima persona, dove ciò che conta è la rapidità di comunicazione e non tanto la forma, mi verrebbe da proporre (almeno nei paesi piccoli) che ogni zona del paese fosse dotata di adeguate apparecchiature adatte a diffondere messaggi audio in caso di necessità o estrema necessità che non consentono ulteriori perdite di tempo>>.

2) Quale esigenza o richiesta di intervento le rappresentano come prioritaria i cittadini?

<<Devo dire in tutta onestà che i cittadini di Cicala, oltre a recepire presto e bene i vari messaggi sui comportamenti a cui attenersi per la tutela della propria e dell’altrui salute, non hanno manifestato grosse richieste o priorità, sono molto orgoglioso e umilmente lusingato del loro comportamento, dai vari messaggi o telefonate di solidarietà manifestatemi per come l’amministrazione ha sin qui affrontato insieme a loro l’emergenza.

Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere, a volte andando anche oltre con alcune ordinanze Sindacali che hanno ulteriormente ristretto il grado di libertà soggettiva consentito dalle norme nazionali e regionali, ciò al solo scopo di limitare quanto più possibile il rischio dal contagio, una sorta di ulteriore cautela da, eventuali anche se remote, minacce dall’esterno e quindi volte ad innalzare la tutela della salute pubblica>>.

3) Quale messaggio vuole comunicare ai suoi cittadini?

<<Innanzitutto mi sia consentito rivolgere un doveroso ringraziamento a tutti i dipendenti comunali per l’impegno profuso in questo particolare momento riuscendo non solo ad occuparsi del problema principale del Covid 19 ma continuando a portare avanti il tantissimo lavoro ordinario che sicuramente sarà preziosissimo nell’auspicato momento della ripartenza economica, a tutti i carabinieri della Stazione di Carlopoli con a capo il maresciallo Gaspari per lo straordinario impegno profuso e l’altissimo senso di responsabilità e professionalità dimostrati sul campo, senza sosta e senza tentennamento alcuno, in ultimo ma non per importanza a tutti gli amministratori che ognuno per la propria parte mi hanno supportato e forse anche sopportato in questo brutto periodo ad alto tasso di stress, rischiando insieme a me sicuramente più di tanti un po’ della loro salute ma nell’esclusivo interesse della salute di tutti i cicalesi.

Noi da parte nostra continueremo ad essere attenti e vigili a tutela della vostra salute e della vostra incolumità, restando a disposizione per la risoluzione dei piccoli problemi che questa grande pandemia ha creato sin ora e che probabilmente per un altro po’ continuerà a creare.

Ai miei cittadini la prima cosa che voglio dire è che non è ancora finita e non possiamo cambiare le attuali abitudini di autoprotezione volte al contenimento e al contrasto del contagio, quindi restare a casa e uscire solo quando e se necessario, evitare i luoghi affollati e al chiuso e di continuare ad attenersi scrupolosamente alle direttive nazionale, regionali o comunali, non sono una punizione ma la migliore arma di difesa che vi possiamo offrire. So che è dura per noi, calabresi in generale e cicalesi in particolare, non poterci abbracciare o testimoniare il nostro affetto salutandoci con una bella stretta di mano ma verrà, spero presto, il giorno in cui ci diranno che è possibile farlo e allora faremo una grande festa di comunità e apprezzeremo ancora di più il valore della salute, dell’amicizia e di un caloroso abbraccio tutto cicalese>>.

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