Si sono concluse a Soveria Mannelli, le presentazioni del progetto “Caffè Alzheimer”, progetto dedicato alle persone anziane con demenze e alle loro famiglie, nell’ambito territoriale del Reventino e in particolare dei 9 comuni, insieme a Soveria, capofila dell’iniziativa. Il primo dei molteplici appuntamenti già previsti dal calendario 2023 e che si replicheranno ogni primo e terzo mercoledì del mese, è in programma il 5 aprile prossimo, a partire dalle 17, presso il Centro di Aggregazione Giovanile di Soveria Mannelli.
Presente all’evento l’ideatrice, la scienziata Amalia Bruni, già presidente del centro regionale di Neurogenetica dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme e, attualmente, vice presidente della III Commissione consiliare ‘Sanità, attività sociali, culturali e formative’ della Regione Calabria, che ha sottolineato, ai nostri microfoni nella video-intervista contenuta nell’articolo, come “i Caffè siano dei momenti importantissimi per gli anziani affetti da patologie molto particolari come le demenze che riducono le capacità motorie, magari anche quelle cognitive, ma non la sensibilità e le emozioni degli ammalati. Quindi, organizzare per loro, momenti ludici e di socialità e farlo nell’ambito del loro territorio, è una grossa mano d’aiuto anche per i familiari, non solo per i malati, perché da queste patologie chiunque viva insieme al paziente, è direttamente coinvolto e la vive sulla propria pelle”.
La Bruni ha ribadito anche, che in Calabria “Purtroppo non ci sono centri diurni dove portare, come si fa con i bambini negli asili, gli anziani a trascorrere delle ore in attività ricreative e di sostegno psicologico, facendo sì da dare loro modo di vivere una vita più attiva e dinamica e sgravare le famiglie da responsabilità a volte al di sopra delle proprie possibilità”.
Sulla necessità di incentivare questi progetti, come i Caffè Alzheimer, si è soffermato anche il sindaco di Soveria Mannelli, Michele Chiodo, che ha parlato anche dei “Caregiver, ovvero dei fondi pubblici destinati ai familiari che assistono persone con disabilità gravi e che bisogna, necessariamente, strutturare per evitare che risorse vadano sprecate. C’è bisogno – ha ribadito Chiodo – che il lavoro prezioso fatto da persone straordinarie come la dottoressa Bruni, non venga disperso e noi, che siamo capofila di questa straordinaria iniziativa, faremo di tutto insieme agli altri sindaci, per evitare che ciò accada, magari dando una mano anche ad altre realtà territoriali, che sono meno organizzate sotto l’aspetto sociale, ma che hanno tanto bisogno di attivare progetti come questo”. “Personalmente – ha concluso il sindaco – sono orgoglioso che già mercoledì 5 aprile partano gli incontri dei Caffè attivati nel Reventino e ci sia già un calendario per tutto il 2023”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche le dottoresse psicologhe Annalisa Silipo (che ha anche moderato l’incontro) e Giulia Bruni e la psicoterapeuta ed esperta in neuropsicologia, Valentina Laganà, concordi nell’affermare che “sia necessario, anzi, indispensabile, che sul territorio crescano e si rafforzino realtà come i Caffè Alzheimer, in grado di aiutare i malati e le loro famiglie, dando un segnale forte di operatività concreta sul territorio”.
Prezioso, infine, il contributo di Giovanni Cavalieri con la sua esperienza ultra trentennale di assistenza agli anziani attraverso il progetto “Emmaus” che, con la creazione di una Rsa ha accolto anziani del luogo soli e con problemi a livello neurologico.