25 novembre 2023. Secondo appuntamento con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. A Carlopoli, nel catanzarese, il frutto di un intenso lavoro condiviso dal Gruppo Teatrale “I Vacantini” APS in collaborazione con le psicologhe che operano nel territorio Rina Gigliotti, Angelina Pettinato e Federica Bonacci e con ASD DANCYNG SOUL di Francesca Mancuso, ha portato alla realizzazione di un’importante manifestazione tenutasi presso il Teatro comunale del centro presilano.
“Ognuno ha portato un elemento dal colore del manifesto realizzato per l’occasione- fanno sapere dall’organizzazione -: il celeste, che è simbolo di pacatezza, di diplomazia, di speranza per un futuro senza violenza. Poi lo svelamento di una stele realizzata grazie al contributo delle attività commerciali carlopolesi e donata dal Gruppo alla Comunità. Essa rappresenta la sagoma di una donna volutamente senza tacchi, la cui figura arriva fino alle ginocchia con due farfalle una dietro e una davanti, simbolo della rinascita, della rigenerazione, simbolo dell’animo umano, capace di rinnovarsi nonché di profondere amore, fortuna nel matrimonio, felicità”. Presenti alla cerimonia anche i sindaci di Carlopoli, Emanuela Talarico, Panettieri, Salvatore Parrotta e Scigliano, Raffaele Pane (fratello dell’artista che ha realizzato l’opera ndr).
“Grazie alle psicologhe – proseguono i rappresentanti del gruppo teatrale – è stato realizzato un vademecum con quelli che sono gli indicatori su cui riflettere per capire se ci si trova davanti ad una situazione di violenza di varia natura e con i numeri di riferimento per chiedere supporto. Inoltre hanno illustrato alcune tematiche importanti ad inizio evento. Infine, la messa in scena del dramma “Sala d’attesa”, liberamente adattato da una pièce di Stefania De Ruvo, dove le protagoniste sono cinque donne: Luisa, Laura, Francesca, Sara e Elena che si incontrano in quello che loro credono essere un ambulatorio. In realtà è il limbo, man mano ognuna di loro si apre racconta il proprio vissuto, una si salverà svegliandosi dal coma in cui era caduta per le violenze subite dal marito e, quindi, riuscirà a tornare indietro per vivere ancora. Tre prenderanno coscienza di essere morte e di dover passare oltre, solo una resterà in attesa di altre donne sfortunate, ammazzate dai propri compagni, non volendo ammettere ostinatamente di essere anche lei una vittima”.
Molto coinvolgente anche il ballo delle ragazze che ha rappresentato il dramma e le tipologie di donne raccontate, ovvero: quella acida, la donna che si salva e quelle morte che passano oltre. La rappresentazione si è conclusa con la canzone “Shallow” di Lady Gaga come messaggio di speranza. Il testo, infatti, narra di una conversazione tra due persone che parlano della necessità di approfondire la loro relazione, di aprirsi e stare lontano dalla zona poco profonda.