Dopo Serrastretta, Panettieri, Scigliano, Cicala, San Pietro Apostolo, Altilia, Settingiano, Petronà, Grimaldi, Miglierina, Pedivigliano, Sersale, Colosimi, Martirano Antico e Martirano Lombardo, Platania, Bianchi, Conflenti, Taverna, Gimigliano, San Mango d’Aquino, Motta Santa Lucia, Marcellinara, Tiriolo e Castagna e Carlopoli continua il nostro viaggio di conoscenza sulla storia dei comuni gravitanti nell’area storico – geografica del monte Reventino, le cui vicende sociali, politiche e anche storiche sono oggetto di particolare interesse di questo giornale web ilReventino.it.
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Soveria Mannelli sorge a 774 mt s.l.m, ed è situata in una conca attraversata dal fiume Amato. Nel suo territorio sono presenti molti fiumi quali l’ Amato, che origina dalla confluenza dei ruscelli Sabettella (che nasce dal monte Rosello) e Occhiorosso (che nasce dal monte San Tommaso). Oggi conta 2950 abitanti, dispersi fra Capoluogo e le frazioni Colla, Pirillo, San Tommaso, Celifetto, Santa Margherita. Fa parte della provincia di Catanzaro ed è soggetta spiritualmente alla diocesi di Lamezia Terme (già Nicastro) dal 1818, mentre per soli 11 anni (dal 1807) fu soggetta alla diocesi di Martirano (XI sec- 1818).
Prima di conoscere le origini storiche analizziamo un attimo il toponimo che dovrebbe derivare da “Mannelli (un cognome che deriva probabilmente da Emmanuel o dal greco matelios, fazzoletto) e Soveria (nome locale di estrazione fitonimica da sorbo o dal calabrese suveru, sughero, con il suffisso di origine greca ia che designa un collettivo, sughereto)(1)”. Un’altra teoria invece vuole che derivi da “il toponimo Soveria sarebbe legato alla presenza di sorbi (suarvu nel dialetto locale), mentre Mannelli sarebbe legato alla produzione, tipica in questo territorio, di tessuti di lino realizzata con strumenti artigianali in legno detti manni nel dialetto locale. Una paretimologia fa derivare il toponimo Soveria da “suvare”, vocabolo che, in dialetti di località della Calabria citeriore, distanti tuttavia da Soveria Mannelli, è legato all’allevamento dei suini. Di recente lo storico locale Ferdinando Leo, sulla base di documenti del XVII secolo, ha ipotizzato che il toponimo Mannelli, indicante originariamente l’attuale località di San Tommaso, derivasse dal cognome della famiglia Mannelli, mentre Soveria corrisponderebbe all’antico toponimo latino Subareae (da sub = sotto e areae = aie o aree), utilizzato per indicare i territori situati a quote più basse di Mannelli (2)”.
Per ciò che riguarda la sua storia, invece, si deve dire che “Il territorio fu frequentato sporadicamente verosimilmente già in epoca preistorica, come confermano alcuni rinvenimenti litici conservati nel Museo Provinciale di Catanzaro, che non sono stati studiati in modo approfondito e di cui non si conosce peraltro il sito esatto di ritrovamento. La vicinanza del fiume fiume Amato, che si versa nel Tirreno, e del Corace, che sbocca nello Ionio, favoriva il passaggio di uomini e gli scambi di merci. I primi abitanti permanenti si stabilirono nel territorio di Soveria in epoca non precisabile: di loro non sono conosciute tracce scritte o reperti materiali (3)”. “Si ritiene che fino ai primi decenni del XVII secolo Soveria fosse abitata soltanto nella stagione primaverile-estiva. Alcune calamità, quali carestie e terremoti succedutesi nei primi del Seicento indussero molte famiglie sciglianesi a trasferirsi nei casali dove possedevano terreni; pertanto Fornello, San Tomaso, Colla, Pirillo ed altri villaggi di Soveria ebbero incremento demografico ed edilizio dopo il 1638, anno in cui si verificò un disastroso terremoto nella Valle del Savuto. Le frazioni Colla e Pirillo furono fondate da due fratelli Colosimo di Motta Santa Lucia che vi si stabilirono nel 1670, dopo aver ottenuto concessione di terre in enfiteusi da proprietari di Scigliano con regolare contratto notarile, come si legge nelle memorie civiche del parroco Giuseppe Talarico (secolo XVIII); nelle suddette memorie non vi è menzione delle località Colosimelli e Cardamonelli, ma le loro vecchie abitazioni ne denunciano l’origine coeva a Colla e Pirillo. Alla fine del XVIII secolo l’Alfano, nella sua Descrizione del Regno di Napoli, distingue ancora “San Tommaso Mannelli”, casale di Scigliano, territorio demaniale, da “Soveria”, feudo dei Passalacqua, di circa 700 abitanti.
La data di nascita ufficiale del comune è stata fissata al 19 gennaio 1807, data in cui Soveria fu elevata a “luogo” dal governo di Rogliano, durante il regno di Giuseppe Bonaparte; Al momento della costituzione, al comune di Soveria erano uniti anche i territori dei comuni di Decollatura e di Castagna. Sia Decollatura che Castagna si staccarono successivamente da Soveria per diventare comuni autonomi: nel 1870 Colla fu staccata da Carlopoli e assegnata nuovamente e definitivamente al comune di Soveria. Alla vigilia dell’autonomia amministrativa, il 22 marzo 1806, a Soveria era scoppiata una rivolta popolare contro le truppe di occupazione francesi, nota come i “Vespri calabresi”. Guidati da Carmine Caligiuri un gruppo di soveritani assalì le truppe francesi uccidendo quattordici soldati. La rivolta si estese rapidamente ai paesi vicini. Tuttavia pochi giorni dopo, il 28 marzo, nel corso di uno scontro con le truppe francesi nei pressi di Scigliano, Carmine Caligiuri fu ucciso. Per rappresaglia, Soveria venne data alle fiamme. Il processo per la rivolta venne celebrato a Cosenza cinque anni dopo e si concluse con pesanti condanne per i soveritani: pena capitale per Francesco Antonio Caligiuri e Matteo Inzelletto, 30 anni di reclusione per Cardamone dei Giurati, Giovan Battista Marasco e Francesco Cardamone. Il 30 agosto 1860 un corpo dell’esercito borbonico di 12 000 uomini, comandato dal generale Ghio, si arrese alle truppe garibaldine di Stocco, in seguito all’azione diplomatica svolta da Ferdinando Bianchi ed Eugenio Tano e sotto la minaccia dell’imminente arrivo dei volontari guidati dal maggiore Pasquale Mileti. I motivi alla base della resa delle truppe borboniche non sono del tutto noti (4)”.
“In epoca storica, a partire dal XVII secolo, e fino ai primi decenni del XX secolo, la principale attività economica di Soveria era la lavorazione del lino coltivato nella vicina Sila. Le attività artigianali e commerciali si incrementarono dopo la creazione, ai primi dell’Ottocento, della strada che da Tiriolo portava a Battipaglia (l’attuale Strada statale 19 delle Calabrie). L’incremento delle attività industriali subirono invece una battuta d’arresto attorno al 1970 imputabile anche alla mancanza di infrastrutture a alla relativa lontananza dell’autostrada. Nello stesso periodo, tuttavia, l’apertura dell’Ospedale civile (1974) impedì la caduta dell’occupazione. La vocazione alle attività produttive di Soveria Mannelli è testimoniata da un lato dal Lanificio Leo, una fabbrica fondata nel 1873 in cui la produzione di tessuti avviene ancora adoperando gli antichi macchinari, dall’altro dai moderni stabilimenti grafici della Rubbettino Editore e dall’Opificio industriale della Camillo Sirianni Sas, che continua a portare avanti con successo da oltre 50 anni un’attività industriale, dapprima artigianale, attiva soprattutto nella produzione di arredi scolastici. Sono attive inoltre numerose piccole industrie che operano nel settore alimentare, soprattutto nella lavorazione dei funghi, e piccole imprese che ricorrono a nuove tecnologie (5)”.

Per ciò che riguarda le frazioni ricordo che “San Tommaso (o Mannelli) è la località posta nella parte più alta di Soveria Mannelli. Il nome “San Tommaso” è derivato da un oratorio, dedicato al Santo, costruito ai primi del Seicento da un certo don Tommaso Scaglione, canonico della cattedrale di Martirano. Non si sa invece dove fossero ubicate le prime abitazioni di Fornello; attualmente con il nome Fornello viene indicata la collina situata fra i torrenti Sabettella e Occhiorosso, oltre Porta Piana, dove in realtà non sono state rinvenute tracce di antiche costruzioni. Si ritiene pertanto che al tempo dell’Accattatis il nome “Fornello” dovesse estendersi anche alla collina prospiciente, dove attualmente sorgono via Maraschi, vico Tappi, via Indipendenza e il piccolo rione Bonacci, e dove sono presenti tracce di abitazioni costruite a partire dalla seconda metà del XVII secolo, posteriori comunque alle più antiche costruzioni di San Tommaso (6)”.
Il patrimonio architettonico religioso di Soveria Mannelli annovera la chiesa Matrice di San Giovanni Battista (1668) che conserva l’Altare Maggiore proveniente dalla vicina Abbazia di Corazzo, così come alcune colonne marmoree, quella di San Michele Arcangelo nella frazione San Tommaso (XVIII sec.), la Chiesa della Madonna del Rosario (1830) nella località “Colla“, la Madonna degli Abbandonati (1880) e il recente Santuario diocesano dedicato alla Madonna di Fatima (2018).
Da vedere anche Il Monumento a Garibaldi in Piazza dei Mille è un obelisco quadrangolare in marmo bianco eretto nel 1888 in ricordo del disarmo dell’esercito borbonico del 30 agosto 1860; La Fontana dei Francesi in via dei Vespri è il luogo in cui scoppiò la scintilla dei moti antifrancesi nel marzo del 1806 e Il Palazzo baronale, fatto costruire verso la fine del XVI secolo dal barone di Pittarella Torquato Scaglione che è stato acquistato nel 1922 dalla famiglia Marasco.
Personaggi celebri nati a Soveria sono stati il linguista Ugo Cardinale, la pittrice Maria Grandinetti Mancuso e Rosario Rubbettino, editore.
Per effetto ed a seguito del DPR 19 gennaio 2008 il comune di Soveria Mannelli ha diritto, nei suoi atti ufficiali, di fregiarsi del titolo di città, per particolari benemerenze civiche.
Note
(1) http://www.italiapedia.it/comune-di-sovera-mannelli_Storia-079-138 (URL consultato il 01/05/2023)
(2) https://www.radiocorriere.tv/calabria/Soveria_Mannelli_cz.html (URL consultato il 01/05/2023)
(3) https://www.radiocorriere.tv/calabria/Soveria_Mannelli_cz.html (URL consultato il 01/05/2023)
(4) https://uhocularu.wixsite.com/uhocularu/copia-di-copia-di-copia-di-copia-di-2 (URL consultato il 01/05/2023)
(5) https://www.ansa.it/viaggiart/it/city-7030-soveria-mannelli.html (URL consultato il 01/05/2023)
(6) https://www.ansa.it/viaggiart/it/city-7030-soveria-mannelli.html (URL consultato il 01/05/2023)
Per saperne di più?
Francesco Antonio Accattatis, Storia di Scigliano, a cura di Isidoro Pallone, Cosenza: Brenner, 1965
Mario Felice Marasco, Soveria Mannelli e il suo territorio, Notizie e dati tratti dagli appunti di Ivone Sirianni, San Vito al Tagliamento: Tipografia Sanvitese Ellerani, 1969
Giuseppe Talarico, Notizie della città di Scigliano e dei suoi casali del Parroco D. Giuseppe Talarico, a cura di Ezio Arcuri, Cosenza, 2006
Gustavo Valente, Dizionario dei luoghi della Calabria, Chiaravalle Centrale: Framas, 1973, alla voce “Soveria Mannelli”
Mario Gallo, Soveria Mannelli, Saggi e documentazione storica, Cosenza: Due Emme, 1991
Moisè Asta, Dai Vespri all’autonomia, Soveria nel primo decamestre del decennio francese, Soveria Mannelli: Cittàcalabria edizioni, 2007.
Leggi tutti gli articoli di Matteo Scalise qui: https://www.ilreventino.it/?s=matteo+scalise
Leggi tutti gli articoli de IlReventino.it su Soveria Mannelli https://www.ilreventino.it/?s=soveria+mannelli
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