Dopo Serrastretta, Panettieri, Scigliano, Cicala, San Pietro Apostolo, Altilia, Settingiano, Petronà, Grimaldi, Miglierina, Pedivigliano, Sersale, Colosimi, Martirano Antico e Martirano Lombardo, Platania, Bianchi, Conflenti,Taverna, Gimigliano, San Mango d’Aquino, Motta Santa Lucia, Marcellinara, Tiriolo, Castagna – Carlopoli e Soveria Mannelli continua il nostro viaggio di conoscenza sulla storia dei comuni gravitanti nell’area storico – geografica del monte Reventino, le cui vicende sociali, politiche e anche storiche sono oggetto di particolare interesse di questo giornale web ilReventino.it.
Decollatura sorge a 765 mt s.l.m, su un’ampia vallata circondata da colline, alle pendici del versante orientale del Monte Reventino, nel cui territorio nasce il fiume Amato, l’antico Lametus. Oggi conta 2.915 abitanti sparsi fra le diverse località che formano il Comune quali San Bernardo, Casenove, Cerrisi, Tomaini e Adami. Fa parte della provincia di Catanzaro ed è soggetta, dal 1818, spiritualmente alla diocesi di Lamezia Terme (già Nicastro) mentre per 16 anni (dal 1802) fu soggetta alla diocesi di Martirano (XI sec – 1818). Dista 53 km da Cosenza, 44 km da Catanzaro e 17 km da Lamezia Terme Nicastro.
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Il toponimo Decollatura “[…] Secondo gli storici Gabriele Barrio e Girolamo Marafioti, il territorio di Decollatura è stato teatro di una battaglia fra i Mamertini e Pirro attorno al 275 a.C.; si ritiene che l’etimo di Decollatura, richiamando un decollatorium (decapitazione), sia legata proprio alla decapitazione degli Epiroti ad opera dei Mamertini della vicina Martoranum. Secondo la tradizione popolare invece il nome deriverebbe dai dieci colli sui quale sorge il paese (1)”. Questi tesi oggi sono state ampliamente rigettate mentre “Nel 2017, all’interno di un’articolata ricerca storica, è stata proposta da Giuseppe Musolino una nuova ipotesi che fa riferimento alla particolare posizione di Decollatura come territorio di controllo del valico tra la pianura lametina e l’entroterra. Poiché anticamente il diritto di passaggio era anche noto col nome di corretura, attraverso successive modifiche si sarebbe giunti a Decollatura, inteso quindi come il luogo in cui si paga la corretura” . Ricordiamo però che il territorio di Decollatura fu soggetto alla proprietà fondiaria della Abbazia dei Santi Quaranta Martiri sita in Sambiase (oggi Lamezia Terme) per cui la etimologia “decollazione” si può riferire ai Santi Martiri di Sebaste come ha ben argomentato la storica Giovanna De Sensi Sestito(2).
Per ciò che riguarda la sua storia possiamo dire che il territorio di Decollatura “sia stato abitato già in epoca preistorica e protostorica come testimoniano i numerosi frammenti di ceramica a impasto rinvenuti in località Sorbello e la pietra coppellata di Santa Filomena. Le ricognizioni sui rilievi che circondano Decollatura hanno evidenziato la presenza di un numero cospicuo di pietre coppellate di varie forme e dimensioni che provano un’intensa frequentazione del territorio nel periodo protostorico. Una frequentazione, invece, per il periodo romano e tardoantico, si attesta in località Muraglia dove, recenti ricerche archeologiche (2013-2014) hanno permesso di individuare resti di sepolture e di un insediamento in villa. La continuità della frequentazione del territorio di Decollatura dalle epoche più antiche sembrerebbe essere connessa allo sfruttamento delle risorse del territorio, in particolare quelle minerarie (ferro) ma anche legname, pece e tutti i prodotti legati all’allevamento del bestiame e dell’agricoltura, senza dimenticare che la posizione di controllo del valico ha consigliato il mantenimento di un insediamento in tutte le epoche storiche. A confermare questo ruolo si può citare il nome del quartiere di Decollatura Passaggio in cui avveniva l’esazione del pedaggio da parte dell’appaltatore], il transito dei cavallari del servizio postale Napoli-Reggio, il transito e la sosta di Carlo V il 6 novembre 1535 (3)”.
In età moderna “Fino ai primi decenni del XVII sec. lo spostamento dei coloni mottesi [per motivi agricoli e di pascolo] fu stagionale; i primi insediamenti permanenti si verificarono [invece] dopo il disastroso terremoto del 27 marzo 1638, che rase al suolo Motta e gli altri paesi della zona. Il popolamento ebbe un notevole impulso in seguito alla concessione dei terreni in enfiteusi da parte della diocesi di Martirano, che ne era proprietaria, e venne favorita inoltre dall’eccessivo fiscalismo dei d’Aquino [che faceva scappare la popolazione povera dai paesi per trovare rifugio nei boschi del Reventino e darsi al banditismo]. Fino al 1806, infatti, il territorio di Decollatura appartenne alla Signoria e quindi all’Università di Motta, e con essa al Contado di Martirano dei d’Aquino (4)”. “Alla fine del 1600, Decollatura è [ancora] una serie di piccoli villaggi privi ancora del primo elemento distintivo di un aggregato sociale, ossia di una chiesa. Risulta infatti che al tempo, la registrazione delle nascite, delle morti, dei battesimi, dei matrimoni, avveniva nei paesi viciniori e soprattutto a Serrastretta (5)”. Nel frattempo però “Anche altri proprietari di grandi latifondi nel territorio di Decollatura avevano stipulato contratti per la coltivazione dei loro terreni con contadini e massari, determinando l’incremento dell’immigrazione. Fra i grandi proprietari figuravano l’Abbazia di Corazzo, i baroni Stocco, conventi di altre città, il barone Passalacqua, i conti d’Aquino e altri proprietari ancora.
Il comune fu fondato nel 1802, a seguito di una lunga causa promossa dagli abitanti di tutti i villaggi presso la Regia Camera della Sommaria di Napoli che approvò la separazione dall’Università di Motta Santa Lucia. Gli abitanti lamentavano da molti anni il pesante regime fiscale loro imposto dagli amministratori di Motta cui appartenevano, senza ricevere in cambio servizi e assistenza. A guidare l’iniziativa fu Giuseppe Scalzo (1759-1848) che firmò per conto dell’intera comunità la convenzione di separazione da Motta Santa Lucia il 29 aprile 1802 che è quindi il giorno di nascita dell’Università di Decollatura. Poco dopo, il 3 maggio 1802, Giuseppe Scalzo fu acclamato all’unanimità dall’assemblea dei capifamiglia riuniti sul sagrato della chiesa di San Bernardo alla carica di Sindaco di Decollatura. Nel mese di gennaio del 1807, durante l’occupazione francese del regno di Napoli, viene pubblicata la Legge n. 14 per la circoscrizione dei governi del Regno. Al nuovo ente [cioè Decollatura] si attribuì il nome Soveria sebbene questo villaggio propriamente detto non esistesse più essendo andato distrutto per l’incendio appiccato dai francesi per rappresaglia a seguito di una rivolta. Dal 1 gennaio 1811 tutto ritornò come prima per Decollatura mentre è da questa data che prese vita il nuovo Comune di Soveria Mannelli. Decollatura fu dapprima compreso nella provincia della Calabria Citeriore (capoluogo Cosenza) fino al 1816, allorquando entrò a far parte della provincia di Calabria Ultra II (capoluogo Catanzaro). Durante l’occupazione francese del Regno di Napoli del 1806, Decollatura ebbe un ruolo fondamentale nelle azioni di rivolta. Fra gli altri occorre citare diversi componenti della Famiglia Stocco e Giacomo D’Urso. Durante i moti rivoluzionari del 1848 Decollatura ebbe un ruolo molto importante nella zona del lametino soprattutto per opera del capo rivoluzionario Francesco Stocco. Durante l’impresa dei Mille di cui Francesco Stocco comandò la Terza Compagnia col grado di Generale, nelle vicinanze del suo palazzo di Famiglia — dove tra l’altro si fermò Garibaldi —, il 30 agosto 1860 avvenne la resa dell’esercito borbonico conosciuta come il disarmo di Soveria Mannelli. La Compagnia di volontari garibaldini di Decollatura che proseguì fino a Napoli e Caserta era composta da 69 individui(6)”.
L’economia di Decollatura ancora oggi è “agricola. I prodotti importanti sono patate, fagioli, cereali. Estesi boschi alimentano il commercio di segherie e piccoli mobilifici. Notevole la produzione di castagne. L’allevamento del bestiame, bovini, ovini, suini e pollame, è condotto a carattere familiare (7)”. Importanti sono anche le “[…] Aree naturali La maggior parte del territorio comunale è ricoperta da boschi, prevalentemente castagni e cerri; nelle zone più elevate sono presenti faggete, nelle più basse ontani e pioppi. I prodotti del bosco costituiscono un’importante fonte di reddito per Decollatura (legname e prodotti del sottobosco, soprattutto castagne e funghi porcini). Per l’alto grado di naturalità i boschi di Decollatura sono stati inseriti fra i siti del progetto Bioitaly, aree protette di interesse comunitario con codice SIC IT9330113 (8)”.
Personaggi illustri nati a Decollatura sono stati, fra i tanti, il patriota Francesco Stocco, il poeta dialettale Michele Pane, il poeta Felice Costanzo, il prete letterato don Luigi Costanzo, il prete e storico don Pietro Bonacci e il musicista Giuseppe Scalzo.
Il patrimonio artistico – religioso di Decollatura consta di quattro chiese, già parrocchie autonome attorno cui sono sorti gli storici 4 rioni che oggi formano Decollatura e sono le chiese di San Bernardo, la Chiesa Madre, eretta intorno al 1670, Maria Santissima del Monte Carmelo, eretta intorno al 1740 ad Adami, Maria Santissima Assunta, eretta intorno al 1760 a Casenove e Maria Santissima Addolorata, eretta intorno al 1763 a Cerrisi.
Decollatura è anche tristemente famosa per il disastro ferroviario del 23 dicembre 1961 presso la località “Fiumarella” in cui persero la vita ben 71 persone, di cui 31 persone di Decollatura e dove quasi tutti i passeggeri erano studenti e studentesse pendolari diretti alle scuole di Catanzaro.
Note
(1) https://www.ansa.it/viaggiart/it/city-2539-decollatura.html (URL consultato il 03/05/2023)
(2) Giuseppe Musolino, Decollatura, vol. I, Decollatura, 2017, pp. 61-82 e Giovanna De Sensi Sestito, Tra l’Amato e il Savuto, Rubbettino, Soveria Mannelli, 1999, pp. 149-178
(3) Cfr Musolino, 2017, pp. 17-33, 60
(4) https://uhocularu.wixsite.com/uhocularu/copia-di-copia-di-colosimi-1 (URL consultato il 03/05/2023)
(5) http://www.ilbelpaesecalabria.com/COMUNI/DECOLLATURA/Decollatura-Cenni%20storici.pdf (URL consultato il 03/05/2023)
(6) Cfr Musolino 2017, pp. 370-373; 516
(7) http://www.comontreventino.cz.it/index.php?action=index&p=271 (URL consultato il 03/05/2023)
(8) https://www.ansa.it/viaggiart/it/city-2539-decollatura.html (URL consultato il 03/05/2023)
Per saperne di più?
sul web vedi F. E. Carlino http://www.anticabibliotecacoriglianorossano.it/wp-content/uploads/2019/09/Carlino-Franco-E.-Decollatura-una-incantevole-realt%C3%A0-calabrese-della-Sila-posta-alle-pendici-del-Monte-Reventino.pdf (URL consultato il 03/05/2023)
Bibliografia essenziale
Imperio Assisi et al., Decollatura e Motta S. Lucia: due comunità del Reventino, Decollatura, Grafica Reventino, 1980.
Pietro Bonacci, Decollatura, vicende sociali e religiose dal Seicento all’Ottocento, Decollatura, Grafica Reventino, 1982.
Mario Gallo, Storia del paesaggio agrario e forestale della Calabria. I fondi rustici del vescovato di Martirano nel ‘500, Cosenza, Due Emme, 1991.
Mario Gallo: Decollatura nella Storia, volume primo, La Toponomastica, Grafica Reventino, Decollatura 1982.
Giuseppe Musolino, Decollatura, vol. I, Decollatura, 2017,
Giuseppe Musolino, Decollatura, vol. II, Decollatura, 2021
Giovanni Petronio, I ragazzi della Fiumarella. Un disastro ferroviario a colori, Link, 2017
Leggi tutti gli articoli di Matteo Scalise qui: https://www.ilreventino.it/?s=matteo+scalise
Leggi tutti gli articoli de IlReventino.it su Decollatura https://www.ilreventino.it/?s=decollatura
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