Caro Tito, di tanto in tanto, qualcuno da Badolato e dintorni, mi gratifica telefonicamente in vario modo. Alcuni mi dicono che manco a loro personalmente e al territorio, altri mi invitano a tornare dal mio esilio molisano. Qualcuno mi riconosce il grande lavoro fatto per Badolato (specialmente con il “paese in vendita”), la Riviera degli Angeli, le “4 dimensioni”, la stessa Calabria, i borghi spopolati pure euro-mediterranei e così via. Certo, mi fa molto piacere che, a distanza di tanti anni (34 per l’esattezza, quasi una mezza vita per me che ne ho 72), qualcuno ancora si ricordi di me con affetto e (a volte) con riconoscenza e stima.
A Badolato e dintorni ho di fatto dedicato tutta la mia vita … già precocemente, fin da ragazzo con studi dedicati, con il quotidiano impegno sociale e civile sul campo e senza limiti di tempo e di energie. In particolare con un paradigma che altri stanno usando e seguendo (pure qui in Agnone del Molise). Mi ripaga di quanto fatto, con grande slancio ed amore, quando qualcuno entra nel merito. Ad esempio, un ultra trentenne, mesi fa, mi ha mandato un messaggio whatsapp: “Adesso stiamo raccogliendo i frutti del tuo lavoro”. Una frase semplice detta da uno che, grazie alla sua anagrafe, non ha sofferto delle deleterie passioni politiche degli anni ottanta, che mi hanno discriminato, dileggiato e persino costretto all’esilio. Vede onestamente i fatti. E i fatti dicono che adesso Badolato è così oggi, pure per il mio impegno. La Storia, alla fine, è difficile da negare del tutto, nonostante i maldestri tentativi ideologici ed egoistici.
1 – BADOLATO SU RAI UNO “CAMPER”
Chi ha lavorato avrà prima o poi le proprie soddisfazioni dirette o indirette … nonostante le ingiustizie patite e nonostante taluni cerchino ancora pervicacemente di minimizzare, di distorcere e addirittura di cancellare la memoria e i meriti. Così, ogni trasmissione televisiva che viene realizzata su Badolato e dintorni è per me la conferma che, direttamente o indirettamente, il mio lavoro ha dato effettivamente buoni frutti e che la tanto bistrattata e vituperata mia lungimiranza di ieri è il pane quotidiano di oggi per le nuove generazioni. Ne sono assai lieto. In fondo si lavora, paternamente, proprio per le presenti e le future generazioni. E’ una missione innata. La paternità si esprime pure così. Specialmente quella sociale!…
Tale conferma si è evidenziata ancora di più durante lo spazio dedicato a Badolato, mercoledì 03 agosto 2022 nei minuti di maggiore ascolto (prima del Telegiornale delle 13.30) su Rai Uno nella nuova e seguitissima trasmissione turistica “Camper”. Intervistato, il dottore Guerino Nisticò, principale animatore culturale di Badolato, ha infatti detto dell’accoglienza ai migranti, della promozione in atto affinché il borgo sia abitato, pure in permanenza, da famiglie italiane ed estere. Ha fatto riferimento pure alla nota vicenda del “paese in vendita” (1986-88), alla insistenza fin dal 1971 di denominare “Riviera degli Angeli” la nostra costa jonica da Riace a Squillace.
E, in particolare, ha evidenziato le paradisiache “4 dimensioni: mare, collina, montana e lago” che caratterizzano Badolato e i comuni vicini (unico originale status e preziosità nel Mediterraneo). Infatti, grazie a quel mio slogan di “Riviera degli Angeli” e a quella lungimiranza di 50 anni fa, oggi Badolato è considerato “il borgo degli angeli”. Da qui a considerare Badolato “un paradiso” il passo è breve. Se vuoi vedere gli oltre 3 minuti dedicati a Badolato da Rai Uno – Camper puoi digitare il seguente link: << https://m.youtube.com/watch?v=xlgwT_8_XVY&feature=share >>.
2 – BADOLATO PARADISO
Che il territorio di Badolato fosse un autentico Paradiso terrestre l’avevo già evidenziato fin dal luglio 1967 quando ho scritto il testo della canzone “Badolato” oggi messa in onda in internet da Andrea Naimo, con qualche aggiornamento sia letterario che musicale ( https://www.youtube.com/watch?v=DScoZjv0M6g ) …. E, in verità, lo affermano, ammirati del tutto, i visitatori e coloro che lo hanno scelto per viverci tutto l’anno. Sì, Badolato è uno di quei luoghi che danno l’idea e la sensazione di stare in un Paradiso terrestre.
La zona tra Riace e Squillace, con al centro Badolato, gode di un microclima annuale e di un sistema ambientale naturale (mare, collina, montagna e lago Lacina) davvero unico ed originale in tutta l’area del Mediterraneo. Ad esempio, per conoscere ed ammirare il bel lago Lacina guarda il brevissimo filmato (un minuto e 51 secondi) << https://www.youtube.com/watch?v=zKChsiji88Y >> edito dalla Sorical.
A ciò si aggiunge l’ambiente umano che si basa sulle più antiche culture della Prima Italia e di quella civiltà contadina che ancora oggi dimostra come e quanta valga pure eticamente; per cui si viene conquistati, ad esempio, dall’accoglienza che trova specialmente nel “catojo” una delle sue massime espressioni di amicizia e di prelibatezze eno-gastronomiche con gli antichi sapori del territorio.
3 – GUERINO NISTICO’ MIO EREDE NELLE PROMOZIONE DI BADOLATO?
Il dottore Guerino Nisticò ha la metà dei miei anni. Da parecchio tempo è il punto di riferimento socio-culturale e turistico di Badolato e dintorni. Si dà molto da fare per promuovere ed illustrare questo nostro territorio, mantenendo vivi interesse, attenzione e curiosità sotto tutti i punti di vista. E’ uno dei pochi badolatesi con cui sono spesso in contatto, soprattutto per alimentare sempre di più i valori e gli aspetti positivi della nostra gente, che tanto ha sofferto ingiustamente nel corso dei secoli ma che, nonostante tutto, ha saputo mantenere forte e alta la dignità di una delle più antiche culture etiche del Mediterraneo.
Guerino è altresì erede dei valori e delle lotte del padre Franco (1951-2009), noto e compianto in tutta la Calabria e oltre per le tante battaglie popolari, non ultima quella per la messa in sicurezza della strada statale nazionale jonica 106 che ancora non vede adeguata soluzione, specialmente nella nostra zona tra Davoli e Monasterace, mantenendosi “antistorica” e assai pericolosa ed inadeguata per il traffico attuale.
Stima, onore e incoraggiamento a quanti, assieme a Guerino Nisticò (specialmente con l’AOPT – Associazione operatori turistici della Riviera e Borghi degli Angeli”), lavorano per il buon nome e la promozione socio-culturale, turistica ed economica dell’interzona di Badolato da Riace a Squillace.
4 – IL METRO DEL MIO DESERTO
Per merito del sacerdote francescano Padre Nicola Criniti di Santa Caterina Jonio, 55 anni fa, nel settembre 1967, assieme agli amici del gruppo musicale Euro Universal ho trascorso un giorno ed una notte nella Certosa di Serra San Bruno, vivendo i ritmi della clausura. In quelle ore di silenzio e di meditazione, ho scritto varie poesie direttamente nel librone di quella Biblioteca (alcune delle quali ho poi pubblicate a stampa nella raccolta “Gemme di Giovinezza” il 13 dicembre dello stesso anno). Lì ho capito quale fosse il senso e la missione della mia vita: “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”.
Giorni fa, rovistando in soffitta, ho trovato un metro giallo (rigido, pieghevole e di legno) in uso molti decenni fa specialmente dai muratori. E’ stato facile formare una “M” che per me vale sia come iniziale di Mimmo e sia come “M di metro”. Posso quindi considerare la “M” formata da questo tipo di metro come il logo e la raffigurazione di quella frase rivelatrice della mia vocazione umana, sociale ed etica … “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”.
5 – SALUTISSIMI
Caro Tito, è fortemente frustrante, per noi che ci danniamo la vita per tenere alto l’onore etico del nostro popolo calabrese e delle meraviglie del nostro territorio, constatare che poi alcuni “incoscienti” (quando non veri e propri “malavitosi”) oltraggiano con tristi fatti di cronaca il buon nome della Calabria. Infatti, ieri 03 agosto, tutti i mezzi di comunicazione nazionale hanno riportato i maltrattamenti subìti a Soverato (CZ) da una giovane donna nigeriana che chiedeva la remunerazione al suo datore di lavoro per quanto fatto nell’ultimo periodo. Sono misfatti che si potrebbero evitare con un po’ di buon senso, pure considerando le conseguenze che ricadono su tutto il popolo calabrese (già oltraggiato da antichi quanto ingiusti pregiudizi esterni). Quanto è, adesso, il danno individuale e sociale per quelle misere 200 euro negate a quella donna tra sicuramente tra l’altro aveva lavorato in nero, senza le garanzie di legge?!?!…
Comunque sia, noi non cesseremo mai di continuare ad impegnarci (fino all’ultimo nostro respiro) per la civiltà etica del nostro territorio e della nostra gente, per mantenere l’onore di una tradizione lunga oltre 3500 anni, fin da quando Re Italo ha dato nome all’Italia e ha inventato la “democrazia etica” poi però trasformata in “democrazia mercantile” dagli antichi e furbi Greci, modello politico che ancora ci caratterizza, più nel male che nel bene. Noi siamo il promemoria che è urgente tornare alla democrazia etica!
Grazie, caro Tito, per questa “Lettera n. 417” mentre ti saluto sempre molto cordialmente, aspettando la n. 418 avvolta dal caldo torrido africano di questa rovente estate 2022. A presto,
Domenico Lanciano
ITER-City, giovedì 04 agosto 2022 ore 08.53 – Dal settembre 1967 il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”. Le foto e i video sono stati presi dal web.