Chi lo avrebbe mai detto che oltre al “Muro torto” di Roma, situato tra il Pincio e Villa Borghese, ci fosse anche quello di Platania? Lo scopriamo grazie all’immagine che ci ha inviato in quest’occasione il fotografo Antonio Renda.
Si tratta di un muro che ha la particolarità di accompagnare docilmente la curvatura di una strada preesistente, invece di violentarne il tragitto evidentemente naturale o talmente antico da essere percepito ormai come tale.
Un muro che si è adattato alle esigenze di un paese e non il contrario: tra il trasformare la realtà o l’adeguarsi ad essa, chi l’ha costruito ha saputo scegliere saggiamente quest’ultima ipotesi.
“Un’altra pietruzza nel muro” è il titolo che l’autore ha voluto dare alla sua foto, parafrasando i Pink Floyd che cantavano, sul finire degli anni settanta, “Another Brick In The Wall” (un altro mattone nel muro). Ma se il muro è di pietra, allora si tratta di un’altra pietra, o pietruzza che sia, che si aggiunge a tutte le altre.
L’invito dell’autore è comunque alla riflessione su come sia possibile intervenire sulla realtà, rispettandola profondamente.
<< Una riflessione sul muro e sul “mastro” che, nonostante gli innumerevoli elementi di contorno, è riuscito a costruire un muro dritto ma curvo. >>
Ma il muro, per sua natura, tenderebbe a dividere e i Pink Floyd, a quell’epoca, provavano ad affrontare il tema dell’isolamento dell’individuo in una società straniante, ricorrendo proprio alla metafora del muro, forse un po’ abusata, ma facendolo in una maniera mirabile e per nulla scontata.
Un tema che approfondirono ulteriormente nel film successivo (del 1982) “Pink Floyd The Wall” di Alan Parker, che rimane ancora oggi un capolavoro assoluto, per le musiche tratte dall’omonimo album, per la sua meravigliosa commistione tra immagini reali e cartoni animati e per la superba interpretazione di Bob Geldolf, fino a quel momento misconosciuto front-man della band inglese The Boomtown Rats.
Ma dopo poco, l’imprevedibilità della Storia fornì loro l’opportunità di utilizzare quella stessa metafora per celebrare, in un memorabile concerto, la caduta di un muro fin troppo reale, quello di Berlino, che aveva proditoriamente diviso fino ad allora l’est dall’ovest d’Europa e che si potrebbe definire come un muro costruito “a torto”.
Se ne deve dedurre che i muri possono essere eretti o distrutti nello spazio di un mattino, possono dividere ma anche paradossalmente unire: unificare, come avvenne in quella magica notte tra il 9 e il 10 novembre 1989.
Che i risultati non siano stati proprio quelli sperati, ma l’Europa incompleta e per nulla “unita” che abbiamo sotto gli occhi, possiamo dirlo solo ora, a distanza di qualche decennio. Però le speranze che in quel momento hanno pervaso il comune sentire dei cittadini europei valgono, in fondo, il prezzo del fallimento successivo, che lascia in ogni caso la speranza che si tratti solo di un fallimento temporaneo, che ci sia ancora spazio per rimediare agli innumerevoli errori che hanno cancellato un sogno o quanto meno lo hanno rinviato a data da destinarsi.
Raffaele Cardamone
In basso, La foto realizzata da Antonio Renda e, a seguire, la sua Biografia…
Foto di Antonio Renda (Fototeca della Calabria)
Biografia di Antonio Renda
Antonio Renda è un fotografo e un documentarista. E’ nato a Catanzaro nel 1964. Ha compiuto studi universitari di filosofia e antropologia. Professionista dal 1991. Specializzato in fotografia di architettura, arte e turismo. Il suo archivio conta oltre 100.000 immagini sulla Calabria.
Ha collaborato alla realizzazione di numerosi prodotti editoriali con le maggiori case editrici calabresi: Rubbettino, Abramo, Iiriti, e nazionali come Silvana Editoriale, Electa-Mondadori e ha pubblicato sulle riviste: Oasis, Bell’Italia, A tavola, Terre del vino, Qui Touring, Abitare, Informatore Agrario; ha inoltre curato la fotografia per le Riviste: Calabria Rurale, Calabria è, Catanzaro Arberia.
Collabora da molti anni con le maggiori istituzioni calabresi e con case editrici, e autori vari. Per l’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Provincia di Catanzaro ha curato i cataloghi per le edizioni della mostra di arte contemporanea “Intersezioni” (ed. Electa) e per la mostre realizzate al Museo MARCA di Catanzaro fin dalla sua fondazione.
Ha inoltre realizzato le immagini per le due edizioni del catalogo del “Museo Storico Militare” di Catanzaro (ed. Rubbettino), i calendari e i cataloghi del “Parco della Biodiversità” di Catanzaro.
Per la mostra “Intersezioni” e il Museo MARCA ha realizzato inoltre i video sugli artisti e le relative mostre.
È responsabile della “Fototeca della Calabria”, associazione che si occupa della divulgazione della cultura e dell’immagine della Calabria, con una particolare attenzione agli scrittori ed artisti calabresi.
Ha inoltre realizzato, negli ultimi anni, numerosi cortometraggi su vari aspetti della cultura calabrese: il mediometraggio “Nella terra di Melusina”, ispirato ad un racconto di Corrado Alvaro, e i cortometraggi “I carbonai di Serra San Bruno”, “Bovari”, “L’ultimo Mugnaio”, “I Palmenti Di Ferruzzano”.
Un’opera fondamentale della sua produzione è il volume fotografico: “Differenze di Vedute – Il paesaggio nella provincia di Catanzaro” (ed. Rubbettino).
Ha da poco ultimato un nuovo libro fotografico: “Madonna di Porto. Le icone votive lungo i percorsi verso il Santuario”, attualmente in fase di pubblicazione.