di Luigi Guzzo –
Ha preso il via il ciclo di appuntamenti teatrali, dal titolo “Teatro al museo”, al Polo Museale di Tiriolo organizzato dalla Comunità Cooperativa “Scheria”, in collaborazione con la Scuola di Teatro “Enzo Corea”.
La prima delle quattro rappresentazioni teatrali messe in scena è stata “29 dicembre 1170”.
Originale ricostruzione dell’assassinio dell’arcivescovo di Canterbury, Thomas Becker, collaboratore dell’arcivescovo Teobaldo di Canterbury, alla morte del quale viene scelto come successore alla sede primaziale di Canterbury.
Da arcivescovo diviene uno strenuo difensore dei diritti della Chiesa, inimicandosi il sovrano. Costretto alla fuga in Francia, dove vive sei anni di esilio, al rientro come primo atto sconfessa i vescovi che erano scesi a patti col re.
Quattro cavalieri armati partono quindi alla volta di Canterbury. Becket accoglie i sicari del re nella cattedrale, vestito dei paramenti sacri e si lascia pugnalare senza opporre resistenza. L’emozione suscitata dall’evento porta a sviluppare un culto sulla sua figura, che diviene simbolo della resistenza cattolica al potere politico.
Papa Alessandro III lo canonizza nel 1173 e, a poco più di due anni dalla morte, la cattedrale di Canterbury divenne meta di numerosi pellegrinaggi.
Hanno calcato la scena la scena: Giampaolo Negro, Pasquale Rogato, Salvatore Emilio Corea, Giorgia Torcia, Ludovica Romani, Gaetano Pensabene, Antonio Pisanelli, Francesco Caiazza, Alessandra Costantino, Azzurra Palmisani, Gaia Mastria, Valentina Mazzei, Giorgia Longo, Chiara Mirante, Giorgia Tucci e Karola De Tommaso. Testi di Franco Corapi e Regia di Salvatore Corea.
Alla rappresentazione hanno assistito anche gli allievi della Scuola di Tetro “Enzo Corea” che ha trovato ospitalità a Tiriolo grazie al rapporto di collaborazione creatosi con la Comunità Cooperativa “Scheria”.
Emozionante è stato l’omaggio finale che la Scuola ha voluto fare ai martiri della chiesa cattolica, con la consegna simbolica di una rosa. Si sono ricordati: Jerzy Popiełuszko, ucciso in Polonia per la sua vicinanza al sindacato operaio autonomo di Solidarność e per aver sfidato il regime comunista nel periodo della legge marziale (1981-1983).
Óscar Romeo, arcivescovo di San Salvador, ucciso nel 1980 per aver invitato gli ufficiali e le forze armate a non eseguire gli ordini di morte.
Don Peppino Diana, parroco a Casal di Principe, ucciso con cinque proiettili nel 1994 perché impegnato nella lotta alla camorra, nel giorno del suo onomastico poco prima che si accingesse a celebrare messa.
Don Pino Puglisi ucciso a Palermo il giorno del suo compleanno nel 1993, da sempre impegnato nell’attività educativa rivolta a portare sulla giusta via coloro che erano entrati nel vortice della mafia e cercando di non farvi entrare i bambini che vivevano per strada considerando i mafiosi degli idoli.
Altri appuntamenti della rassegna teatrale sono: “Hotel Crispi Camera 438” (8 febbraio, ore 21), “Cappuccetto rosso in tutte le lingue del mondo” (7 marzo, ore 21), “Via della Croce” (5 aprile, ore 18,00).
di Luigi Guzzo