Il sindaco di Tiriolo, Domenico Stefano Greco, è esasperato per la situazione dell’erogazione dell’acqua potabile che si verifica nel comune e scrive una lettera aperta che invia anche al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, per cercare di trovare una soluzione ed ottenere un concreto e decisivo intervento, formulando nel contempo anche l’appello nell’intento di fare in modo che la politica si riappropri del proprio ruolo nel delicato sistema dell’approvvigionamento idrico, come servizio di primaria importanza, nel suo complesso.
Mantenere costante la distribuzione dell’acqua potabile, tra l’altro, è un problema che si riscontra in diversi comuni e da parte delle civiche amministrazioni per garantire l’erogazione nelle case dei cittadini vengono adottati dei provvedimenti di sospensione idrica nelle ore serali-notturne, nel tentativo di ottenere il riempimento dei serbatoi, in modo da poter fornire l’acqua potabile nelle ore di maggiore utilizzo.
Il sindaco di Tiriolo nella lettera – che di seguito pubblichiamo – descrive la situazione che deve affrontare quotidianamente.
<<Sono le ore 06:15 e, già a quest’ora, il serbatoio di Tiriolo è quasi vuoto, nonostante da alcune settimane sto razionando il prezioso liquido e, da alcuni mesi, di notte, sospendo l’erogazione per favorire un accumulo di acqua, che non si accumula mai.
Non so cos’altro fare.
I lavori di manutenzione ordinaria sulla fatiscente condotta adduttrice (leggi “rappezzi”), che dalla Sila dovrebbe portare l’acqua ai paesi a valle, tra i quali Tiriolo, si susseguono incessantemente da almeno quindici anni, e sempre con maggiore frequenza, ma di lavori seri, quelli di efficientamento degli impianti e delle vecchie reti di adduzione, nemmeno l’ombra.
Persino la sostituzione di un breve tratto “colabrodo”, quello che attraversa un’area in frana tra Gimigliano e Tiriolo, e che provoca continui disagi alla comunità amministrata, per la quale i vertici Sorical due anni addietro si erano impegnati con i sindaci del comprensorio, è finita nel dimenticatoio.
E così dopo anni di interventi “tampone”, costati diverse decine, se non centinaia, di migliaia di euro, ci ritroviamo ancora con una condotta adduttrice, quella finanziata dalla CASMEZ, voluta dal governo De Gasperi per intenderci, non più in grado di portare l’acqua “nelle case della gente”.
In poche parole: di investimenti per nuove captazioni non se ne parla, di interventi strutturali sulle condotte adduttrici non v’è traccia, il livello dell’acqua, anche per cause naturali, diminuisce; l’unico livello che rimane ancora alto è quello dei compensi corrisposti dalla So.Ri.Cal. (Società Risorse Idriche Calabresi), che, nata per “garantire l’erogazione dell’acqua con elevati standard di qualità”, non è in grado di trasportare l’acqua dalle fonti alle reti di distribuzione dei Comuni.
E poco importa alla Sorical che i comuni più piccoli, a differenza dei grandi comuni, liquidano con una certa regolarità le fatture alla Sorical medesima.
Quando la Politica si riappropria del proprio ruolo?
E’ quasi mezzogiorno, alcuni concittadini mi domandano: “Sindaco quando arriva l’acqua?”>>.