Soveria Mannelli – “I colori della fragilità. Nella società del bianco e nero”. Su questo tema scuola, sociologi e settore del no-profit si sono confrontati per la costruzione di nuovi ponti generazionali, presso la casa di riposo “Emmaus” di Soveria Mannelli. L’incontro si è svolto nei giorni scorsi ed è stata una bella iniziativa dedicata alla “terza età”. La giornata di confronto è stata organizzata dagli studenti frequentanti le scuole superiore di Soveria Mannelli e Decollatura partecipanti al progetto Students Lab, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Sociologi (Dipartimento Calabria), dell’Associazione “Emmaus” e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Luigi Costanzo” di Decollatura. L’iniziativa ha raccolto diversi consensi e presenze, registrando apprezzamenti da parte dei genitori degli alunni, dei familiari degli ospiti della casa “Emmaus”, dei docenti e della cittadinanza. Giuseppe Bianco (sociologo ANS Dipartimento Calabria), dopo aver portato i saluti di mons. Natale Colafati e del dr. Antonio Latella (Presidente ANS Calabria) ha introdotto le motivazioni sociologiche e psicologiche per le quali, nel contesto sociale attuale, si verifica un aumento della marginalità sociale nelle fasce più fragili della popolazione. Nell’intervento, Bianco, si è soffermato maggiormente sull’analisi delle categorie del “narcisismo” e dell’”euforia sociale”, concludendo con l’augurio che si possa ricollocare nuovamente l’anziano, nella giusta prospettiva di relazione arricchente e di crescita per le nuove generazioni.
A seguire, si è potuto assistere alla proiezione del video dedicato alla casa “Emmaus” realizzato dai ragazzi dell’Archimedia (progetto Students Lab), che ha vinto la competizione svoltosi presso il Centro Commerciale “Due Mari” tra le varie scuole della provincia di Catanzaro, a cui è seguita una commossa testimonianza dei ragazzi, rappresentati da Michaela Talarico e da Simone Colosimo.
Il dirigente scolastico Antonio Caligiuri dell’Istituto “Luigi Costanzo”, dopo essersi complimentato con i ragazzi ed aver illustrato in maniera più dettagliata il progetto IGS (imprese giovani studenti), esperienza che ha determinato diverse competenze nei ragazzi, si è soffermato sulla sua esperienza di vita, presso la Comunità di S. Egidio, raccontando, il suo legame profondo con il mondo della fragilità ed esprimendo approvazione per tutte le iniziative che contribuiscano a migliorare la qualità di vita delle fasce di popolazione meno protette. Al termine, dopo aver sottolineato l’importanza strategica, del volontariato, per la crescita umana degli studenti, ha accolto la proposta d’instaurare un tavolo di dialogo, con l’Associazione “Emmaus”, al fine di permettere ai ragazzi di compiere attività di volontariato e di formazione professionale.
Nel conclude gli interventi, Giovanni Cavalieri dell’Associazione “Emmaus”, nel rilevare l’importanza della concretezza, ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dai ragazzi, ed ha poi posto in evidenza le enormi carenze che le istituzioni dimostrano nei confronti del mondo del “sociale”. Inoltre, ha affermato l’importanza dei valori, che permettono quotidianamente agli operatori, d’interfacciarsi con il mondo della sofferenza e di uscirne arricchiti, scommettendo fortemente, sulla capacità delle nuove generazioni di svincolarsi dal ruolo privo di importanza che la società dei consumi gli ha “cucito” addosso, per riprendere in mano la propria esistenza, da uomini liberi e da cittadini etici e responsabili. L’iniziativa, si è conclusa, con un momento di condivisione amicale, tra gli ospiti della casa “Emmaus” e tutti i presenti.