Soveria Mannelli – Quanti di voi, almeno una volta nella vita, hanno sognato di trasformarsi in detective e risolvere un misterioso caso di omicidio? Vestire per un giorno i panni di Sherlock Holmes, utilizzare l’intuito e l’empatia del commissario Maigret e il fiuto di Poirot. A Soveria Mannelli, la notte tra sabato 12 agosto e domenica 13, è andata in scena la I edizione del Cluedo Vivente, organizzata grazie alle idee e alla tenacia di alcuni ragazzi del luogo (Antonio Iaconesso, Carmelo Marasco e Luigi Marasco). Il Cluedo è un gioco da tavolo conosciuto in tutto il mondo, ideato da Antony Pratt, un impiegato britannico che lavorava all’interno di uno studio legale, con una ambientazione che riproduce l’atmosfera dei libri gialli e dei thriller.
La caccia al colpevole per scoprire l’assassino del povero Mr. Black è iniziata a mezzanotte e i partecipanti (circa 20 squadre), superando ostacoli ed enigmi, hanno potuto sbloccare così i personaggi che erano presenti e dislocati lungo Corso Garibaldi per poterli interrogare e decifrare così l’intrigato rompicapo.
Noi de ilReventino.it non solo abbiamo partecipato alla manifestazione, ma abbiamo intercettato e “torchiato” a dovere uno degli organizzatori per sottoporlo ad uno stringente interrogatorio.
Antonio, siamo rimasti colpiti dalla riuscita dell’evento, quanto avete dovuto lavorare per ottenere questo risultato positivo? Siamo rimasti a bocca aperta anche noi organizzatori, non ci aspettavamo un’affluenza così massiccia e soprattutto siamo rimasti contenti per l’educazione di tutti i ragazzi che hanno partecipato e hanno reso la serata ancora più piacevole. Abbiamo lavorato e sudato tanto, ci siamo visti nei nostri momenti liberi, da inizio maggio, per studiare e progettare tutto nei minimi dettagli.
È stata una caccia al tesoro diversa per Soveria Mannelli, una ventata di innovazione fa sempre bene. A chi è venuta questa idea? Insieme a Carmelo e Luigi ci siamo chiesti cosa servisse per non rimanere sempre attaccati alle vecchie tradizioni e così abbiamo optato per il Cluedo Vivente. Non c’era difficoltà nel risolvere gli enigmi, in questo modo tante persone, anche di paesi diversi, hanno potuto aderire; abbiamo cercato di dare dei suggerimenti, aiutando tutti senza distinzione, per creare un momento di aggregazione giovanile per questo piccolo paesino calabrese.
Avete già qualche idea per il futuro? Vi posso già anticipare che nei prossimi mesi uscirà il film di questa edizione. Un piccolo documentario con il racconto di noi organizzatori, dove sveleremo i retroscena della caccia al colpevole. Inoltre cercheremo di tenerci aggiornati per l’anno prossimo e organizzare un altro evento come questo. Insomma, le idee non ci mancano.
Antonio, hai dei ringraziamenti particolari da fare? In realtà si. In primis voglio ringraziare col cuore i miei compagni di viaggio Carmelo Marasco e Luigi Marasco con i quali ho condiviso dei momenti indimenticabili. In secundis voglio ringraziare il Tirabusciò specialmente Alessandra Costanzo e Gianluigi Sirianni perché ci hanno supportato in questi mesi di preparazione e si sono resi, fin da subito, gentili e disponibili. Infine voglio esprimere gratitudine a tutti gli altri sponsor, ai ragazzi che hanno interpretato i personaggi del Cluedo e a tutti coloro che ci hanno sostenuto fin dal primo giorno.
Antonio, Luigi e Carmelo sono dei giovani che hanno deciso, per adesso, di rimanere e investire il loro tempo qui in Calabria. Abbiamo capito per l’ennesima volta che ci sono delle persone che, con le loro competenze, si mettono a disposizione del prossimo e dei cittadini e che cercano tutti i giorni di rimanere a galla superando le difficoltà della vita. Questo ci riempie di gioia, ci fa piacere, ci fa felici e dà una spinta in più a tutta la nostra comunità.