Ingiusta. E non solo: anche illegittima e inattuabile. Sono le parole che più di altre usa l’amministrazione comunale di Sersale per denunciare le ricadute negative della vertenza Valli Cupe. Anche stavolta è così.
La Regione Calabria ha deciso con un proprio disegno di legge di affidare la gestione del conosciutissimo sito naturalistico Valli Cupe a Lega Ambiente: un provvedimento inviso a tutta la comunità di Sersale con poche voci fuori dal coro. Un diniego espresso con conferenze stampa, sit in di protesta e lettere aperte: non è stato sufficiente. La Regione ha la sua tesi, il Comune rammenta l’antitesi: non c’è più spazio per il dialogo.
Non solo la maggioranza critica la Regione, ma anche l’opposizione e le reprimende, gli uni e gli altri, non le mandano a dire, soprattutto all’indirizzo del consigliere Domenico Tallini.
Si legge nell’ennesima requisitoria a firma del primo cittadino, anche avvocato, Salvatore Torchia: <<La legge regionale n. 46 del 2019, con la quale il Consiglio Regionale della Calabria, su iniziativa di Tallini, ha sottratto – scrive il sindaco Torchia – la gestione della Riserva Naturale delle Valli Cupe a un ente pubblico (Comune di Sersale) per darla a un soggetto privato (Legambiente) senza alcuna procedura di gara pubblica, non è stata oggetto di alcuna pronuncia di legittimità costituzionale da parte della Corte Costituzionale (unico Giudice delle Leggi), ma solo della mancata attivazione da parte del Governo della procedura di verifica della legittimità costituzionale, facoltà esercitabile dal Governo entro sessanta giorni dalla pubblicazione di una legge regionale.
Il Consiglio dei Ministri (organo politico e non Giudice delle Leggi), esamina le leggi regionali e decide, in base a proprie valutazioni ed anche a seguito di discussioni tra i ministri (organi politici e non giurisdizionali), quali leggi regionali rinviare per il controllo della legittimità costituzionale e quali non rinviare.
Può capitare, infatti, che un ministro (per esempio quello per gli Affari Regionali e le Autonomie), ritenga che vi siano i presupposti per inviare la legge al controllo di legittimità costituzionale, e ve ne sia un altro (per esempio quello dell’Ambiente), che si senta particolarmente vicino alle associazioni ambientalistiche e, quindi, veda di buon occhio l’affidamento della gestione di un’area protetta ad un’associazione ambientalistica, anche se tale affidamento è avvenuto in sfregio alle più elementari norme in materia di affidamento di servizi a rilevanza economica.
Quindi, un organo politico (il Consiglio Regionale della Calabria), o meglio 12 consiglieri regionali NEMICI DI SERSALE (TALLINI, PARENTE, SCULCO, GIANNETTA, GALLO, PEDA’, D’AGOSTINO, GRECO, AIETA, IRTO, BEVACQUA, MIRABELLO) con l’avallo del Governatore OLIVERIO, debitore di Tallini (consigliere d’opposizione) per avergli garantito tanti “numeri legali”, decide di oltraggiare un Ente pubblico e una comunità sulla base di false ed inesistenti motivazioni, ed un organo politico (il Consiglio dei Ministri), probabilmente per ragioni di simpatia di qualche ministro verso l’ambientalismo, decide di nascondere la testa sotto la sabbia e di girarsi dall’altra parte.
Cosa volete che interessi alla grande ed alta (???) politica nazionale il destino e la richiesta di giustizia di una piccola realtà territoriale?
Ma noi non ci arrendiamo e con le nostre sole forze, senza ministri, senza alte gerarchie ecclesiastiche, senza organi di stampa, senza alte sfere nobiliari, senza consiglieri regionali animati da rancore e cattiveria, andremo avanti per la nostra strada e cercheremo di attirare l’interesse e l’attenzione degli organi TERZI di controllo costituzionale dello Stato per fare verificare ed accertare, pur nella difficoltà della materia che attiene allo scrutinio delle leggi, le gravi violazioni commesse dal Consiglio Regionale della Calabriasu iniziativa del consigliere Tallini. Conosciamo tutti la storia del pastorello Davide e del temibile gigante Golia, e sappiamo come è finita, con la fede ed il coraggio trionfanti sulla bruta violenza.
Tuttavia, indipendentemente dalla costituzionalità o meno della legge, indipendentemente dall’esito che avrà il nostro ricorso (proprio ieri notificato alla Regione Calabria ed a Legambiente),niente e nessuno potrà modificareil giudizio negativo che la totalità (meno qualche unità) dei cittadini sersalesi si è fatto dell’azione di Tallini che ha oltraggiato, con una legge basata solo su falsità e menzogne, un’amministrazione comunale che ha avuto il merito di sostenere, sin dall’anno 2002, l’azione di giovani professionisti, di associazioni e di cooperative contribuendo alla realizzazione del “fenomeno Valli Cupe”.
Lo abbiamo fatto con atti ed attività tangibili: è del Comune di Sersale la prima guida turistica (giugno 2002) che parla di Valli Cupe; è del Comune di Sersale la delibera di affidamentoalla Cooperativa “Segreti Mediterranei” (2003-2004) della gestione dei siti naturalistici (Valli Cupe, Campanaro, Inferno, Gole e Cascate del Crocchio); sono del Comune di Sersale gli investimenti (quasi 2.500.000,00 euro) per realizzare la “Rete museale delle Valli Cupe” (museo di etnobotanica, museo di etnofauna, museo del ciclo carolingio, museo della Madre Eroica Carmela Borelli, museo della Storia Economica, museo dell’industria e del lavoro, planetario e mostra sulla conquista dello spazio), il “Centro di Informazioni Turistiche”, l’Area di Accoglienza Valli Cupe, l’area camper attrezzata, la viabilità per le Valli Cupe e per la cascata dell’Inferno; è del Comune di Sersale la disponibilità piena di dipendenti, tecnici ed operai per ogni esigenza di carattere manutentivo o amministrativo e per la realizzazione delle attività della Riserva delle Valli Cupe, prima e dopo la sua istituzione.
Tallini richiede le mie dimissioni? A questa richiesta rispondo dicendo che questo soggetto non ha né titolo né legittimazione. I soli giudici del mio operato come sindaco e come persona sono solo i cittadini di Sersale, che da anni mi danno e ci danno consenso.
I Sersalesi conoscono l’attività amministrativa portata avanti negli ultimi 18 anni da me, da Vera Scalfaro e dai compagni di viaggio di “Progetto Sersale”, molti dei quali, da anni, a proprie spese e senza percepire indennità o lauti gettoni di presenze in commissioni consiliari o altro, si sono spesi e si spendono per lo sviluppo della nostra comunità. I Sersalesi sanno bene di chi sono i meriti dello straordinario ruolo raggiunto dalla Città di Sersale in tutti i settori (opere pubbliche, scuole, edilizia scolastica, parchi pubblici, cultura, sociale, turismo, viabilità, infrastrutture, servizi, sport e strutture sportive, associazionismo, ecc.), e lo sanno e lo hanno saputo così bene tanto da confermarci alla guida della nostra bella Città per ben quattro volte (2002, 2007, 2012, 2017).
Piuttosto, mi farebbe piacere conoscere qualche risultato positivo per Catanzaro e per la Calabria che Tallini nella sua ultra quarantennale attività politica e gestionale ha conseguito dall’alto degli importanti ruoli ricoperti (consigliere regionale sia con giunte di centro sinistra che di centro destra, assessore regionale, assessore provinciale, assessore e consigliere comunale della Città capoluogo di Regione).
Penso che più che il sottoscritto, beneficiato di consenso e di apprezzamento quotidiano dai miei concittadini nel ruolo di Sindaco, dovrebbe essere Tallini a prendere atto dei suoi fallimenti in politica, sia per la Regione Calabria sia, soprattutto, per la Città capoluogo di Regione, il cui sviluppo è stato mortificato proprio da politici come Tallini.
Una sola volta nella sua vita politica Tallini aveva avuto l’opportunità e l’onore di vedersi servito su un piatto d’argento lo straordinario lavoro portato avanti, non da due/tre persone, ma di un’intera comunità (giovani professionisti, amministratori, cooperative, associazioni, operatori commerciali e cittadini). Con la legge che ha istituito la riserva delle Valli Cupe (votata all’unanimità dal Consiglio regionale nel 2016) aveva avuto l’opportunità di iscrivere il suo nome ad una delle pagine più belle mai scritte nella nostra martoriata Regione. E’ riuscito a rovinare anche questo. Sersale non dimentica>>.
Mai i rapporti tra il Comune di Sersale e Regione Calabria hanno fatto registrare livelli cosi ingestibili di incomunicabilità: una sconfitta per la politica calabrese. E non è ancora finita qui.
di Enzo Bubbo