Serrastretta ha ospitato il secondo “Forum delle Comunità Slow Food” che si è tenuto in Calabria dopo quello svolto a Pontremoli in Toscana.
L’incontro dedicato alle Comunità Slow Food d’Italia – tra l’altro proprio questo periodo è coinciso con la ricorrenza del trentennale di Slow Food – ha avuto un ottimo riscontro di partecipazione, sonno state protagoniste: le dieci comunità calabresi portando le esperienze intraprese, tra le quali, quella sul Zibibbo di Bagnara, sulle mense scolastiche della comunità Arberia Cosentina, la raccolta dell’origano di Malito, del fagiolo poverello bianco di Mormammo. Presenti i portavoce per le comunità della Campania e del Lazio, altre comunità provenienti dal Piemonte, Umbria e Sicilia.
L’iniziativa si è svolta a Serrastretta, dal 30 novembre al 1 dicembre 2019, organizzata da Slow Food Calabria, la condotta Slow Food Soverato – versante Jonico, la Comunità Slow Food per la valorizzazione dei castagneti del Reventino e il comune di Serrastretta. A Serrastretta sono intervenuti Fabrizio Della Piana per Slow Food Italia (Hub Network) e Francesco Sottile (Comitato esecutivo nazionale). Presenti alla due giorni anche Maurizio Rodighiero, portavoce Slow Food Calabria e Marisa Gigliotti, responsabile delle comunità Slow Food Calabria.
A quasi due anni dal congresso si ripropone un altro momento di confronto, importante anche per la raccolta di buone pratiche sulle nuove forme di adesione alla filosofia di Slow Food. La nostra associazione “è ripartita dal basso”, ha detto Maurizio Rodighiero, portavoce Slow Food Calabria nel suo intervento. E’ evidente che le energie nuove percepite da chi sente parlare le comunità, giunte in questo centro dell’entroterra calabrese, hanno nuovamente messo in cammino l’associazione. La meta è la stessa, ma le strade, che sta percorrendo questa nuova moltitudine, sono molteplici.
“Sono stati giorni di intenso dialogo. La necessità di confrontarci scaturisce dal momento di grande riflessione in atto nelle nostre comunità riguardo il cammino futuro. Siamo in crescita, stiamo arrivando a 100 comunità ed in questo processo di sviluppo, riguardo l’annualità 2019, la Calabria è molto partecipe ed attiva” ha rilevato Francesco Sottile componente del comitato esecutivo Slow Food Italia.
“Ogni comunità è un anello di una catena internazionale, nessuno può raggiungere obiettivi da solo ma c’è bisogno di condividere” ha sottolineato Fabrizio Della Piana per Slow Food Italia.
“E’ stato un grande risultato riuscire a tenere questo importante momento di confronto a Serrastretta, ne sono contenta, ma dobbiamo passare dalla rete, fatta di nodi, alla tela, cioè racchiudere e contenere le esperienze del territorio e rappresentarle a livello nazionale e portarle avanti in modo che possano essere da sprone per il futuro” è quanto ha evidenziato Marisa Gigliotti, responsabile delle comunità Slow Food Calabria.
Dai momenti di confronto le realtà presenti hanno esposto con entusiasmo obiettivi chiari e un forte legame con i territori in cui operano, attuando azioni concrete per raggiungere le determinazioni prefissate.
Le comunità nate di recente sono impegnate, nella prima fase di vita, nel consolidamento delle relazioni territoriali e associative. E’ con le comunità che l’associazione prende nuove forme: start up che impiegano giovani locali, turismo e mense scolastiche ne sono solo l’esempio. Tutte le attività sono ben agganciate alla rete associativa, frequentemente nascono nuovi nodi con altre realtà con cui finora non c’erano stati contatti. La voglia di connessione tra le comunità e una maggiore partecipazione politica all’associazione sembrano essere esigenze comuni. Ovunque le comunità sembrano essere la risposta alla rinascita con progetti dal basso. Quando le persone iniziano a riconoscersi, riconoscono anche i loro territori e i loro bisogni. Le motivazioni sono forti, non basta più aspettare. Fare insieme è la cosa più logica, mettersi in cammino stando fermi nei nostri luoghi diventa la cosa più rivoluzionaria.