Siamo ancora in attesa di notizie: speriamo di buone notizie. Come i partigiani che ascoltavano i messaggi cifrati di Radio Londra o come gli astronauti dell’Apollo 13 dopo aver pronunciato la celebre frase “Houston, abbiamo un problema”.
Dopo dieci giorni dall’inaugurazione di un ambulatorio di oncologia nell’Ospedale del Reventino, a Soveria Mannelli, non è dato ancora sapere quali servizi sarà in grado di erogare a pazienti che a volte non possono permettersi di aspettare a lungo, proprio come quei partigiani sotto i bombardamenti della Luftwaffe tedesca o quegli astronauti alle prese con un’avaria molto seria della propria navicella spaziale.
Ora che abbiamo finalmente avuto un segnale molto importante e molto positivo dalla sanità locale, un segnale che abbiamo anche prontamente e doverosamente riportato sul nostro sito ilReventino.it, non vorremmo che si rovinasse tutto con il solito immobilismo.
Fatto sta che siamo ancora in attesa di notizie. Perché è evidente che per completare l’opera, iniziata come sempre con il taglio di un nastro, ora bisogna fare presto a riempire questo contenitore, l’ambulatorio di oncologia appunto, di contenuti veri e fruibili: di medici e paramedici, di strumenti diagnostici, di speranze…
Restiamo in attesa e aspettiamo fiduciosi, ma non metteteci troppo tempo: mentre voi ci pensate, una bomba potrebbe caderci molto vicino o l’Apollo 13 potrebbe perdersi per sempre nello spazio profondo.
Post scriptum: i partigiani alla fine ne uscirono vincitori e l’equipaggio dell’Apollo 13 si salvò alla grande. Facciamo in modo che la storia possa ripetersi.