di Enzo Bubbo –
Marco Toppan ha percorso 2mila km in bici per parlare dell”importanza della donazione del sangue.
Da Bolzano sino a Siracusa: attraversare l’Italia in sella a una bici per parlare dell’importanza della donazione e dell’impegno dell’Associazione volontari italiani sangue, acronimo Avis. Sembra la trama di un film o l’intreccio di un romanzo, è una storia vera, scritta con l’inchiostro della solidarietà.
Il protagonista dell’inusuale vicenda è Marco Toppan, un ragazzo di Treviso, uno che non ama girare a vuoto, ma tendere verso un fine. L’aitante ciclista veneto è stato ospite ieri sera, lunedì 9 settembre 2019, dell’Avis comunale “Beniamino Perri” di Petronà per raccontare come si diventa uno degli ambasciatori Avis più creativi e seguiti d’Italia, grazie anche alla visibilità di Facebook.Ha chiosato Marco Toppan: “Sono un convinto donatore di sangue e un giorno mi è venuta l’idea di fare qualcosa per Avis, così ho deciso di intraprendere un bel viaggio in bici per spronare le persone a donare il sangue. Sono partito il 17 agosto da Predoi vicino Bolzano e sono arrivato il 6 settembre a Pachino vicino Siracusa: la parte più a nord, quella più a sud. Ho percorso 2mila chilometri, visitando 12 regioni, ho unito l’Italia in nome della donazione. Ovunque mi hanno accolto i volontari Avis, una grande famiglia, conservo ricordi stupendi. Oggi sono a Petronà perché anche qui l’Avis è molto impegnata”.
A raccogliere la testimonianza dell’intrepido ambasciatore dell’Avis provinciale di Treviso c’era in primis il presidente dell’Avis di Petronà Giovanna Fontana che, prima dello scambio di doni, ha parlato di “storia che commuove perché dettata dal cuore”. Non solo: c’era lì per Marco una rappresentanza del direttivo Avis Petronà e il segretario di Avis provinciale Franco Olivo.
Non si è tediato nessuno anche perché Marco Toppan, nel presentare il suo tour solidale “Su due ruote nello stivale per Avis”, ha svelato i due edificanti obiettivi della sua impresa: “Ho pedalato per 15 giorni sotto il sole e con la pioggia per immergermi nelle bellezze dell’Italia, l’ho già fatto in passato, ma stavolta per un fine sociale. Ho attraversato l’Italia con la maglietta ufficiale Avis per dire che donare è una scelta di solidarietà, generosità e gratuita. E ancora: il tempio internazionale del donatore di Pianezze di Valdobbiadene ha bisogno di lavori urgenti. Il tempio è un simbolo, non va abbandonato.” Ci sono attimi che si ritagliano un posto speciale nell’album dell’esistenza. Per Marco Toppan è arrivato nell’estate 2019 uno di questi momenti, vale a dire la realizzazione di un sogno: poter dire a tante persone che il sangue non si fabbrica, ma si dona. Marco e le due ruote: qualcosa in più di una passione.
Enzo Bubbo