<<Sono inaccettabili i disservizi che si verificano all’ospedale di Soveria Mannelli>> è quanto dichiara il referente locale della Lega di San Pietro Apostolo, Antonio De Santis.
<<Soltanto vivendo sulla propria pelle alcune vicissitudini ci si può davvero rendere conto dei disagi che sono costretti a subire i cittadini, quanto accade in questo periodo è irreale, succede che i prelievi del sangue avvengono per soli 15 “beneficiari” al giorno. E’ un atto grave che genera forte malcontento tra quanti si rivolgono al presidio ospedaliero del Reventino>>.
Sembra che questa restrizione, per come riferiscono le persone rimaste senza poter effettuare le prescritte analisi, sia da imputare a disposizioni fornite al personale sanitario che può eseguire solo 15 prelievi al giorno.
Una situazione che di fatto limita le prestazioni <<a discapito dei vari utenti, maggiormente delle fasce più deboli come gli anziani>> è quanto evidenzia Antonio De Santis.
<<Come referente locale della Lega di San Pietro Apostolo, a seguito delle segnalazioni espresse dai vari cittadini, ritengo doveroso denunciare e portare all’attenzione pubblica i casi di difficoltà degli utenti, riscontrati presso l’ospedale di Soveria Mannelli, che risultano penalizzati da un servizio che non soddisfa le richieste dei bisogni sanitari dell’ampia popolazione dell’entroterra>>.
Inoltre, De Santis rileva <<sta di fatto che ogni mattina sono tanti i pazienti che si recano nel presidio ospedaliero della zona montana, per le più disparate situazioni di bisogno, ma purtroppo in molti rimangono senza esito, costretti a ritornare sempre con l’incognita di rientrare nel numero di prestazioni prestabilite. Probabile che ci sia poco personale, ma chi gestisce il servizio sanitario regionale deve farsi carico dei problemi della sanità, in particolare di queste aree montane, bisogna dare una risposta ai pazienti umiliati>>.