Soveria Mannelli – Luigi Luna, è un giovane che ha un’aspirazione, una passione fin da piccolo e per seguire il sogno di diventare un ballerino lascia la famiglia per crescere nel mondo artistico. Nonostante la scelta del figlio di allontanarsi dagli affetti familiari la mamma Barbara ne è orgogliosissima, anche se si legge nel suo sguardo che è stato difficile mette da parte il desiderio di tenerlo vicino.
A proposito di distanza in questo periodo Luigi si trova a Salisburgo, dove ha deciso di approfondire la tecnica presso un centro chiamato SEAD, la selezione per questo posto lo ha visto prima partecipe di un’audizione avvenuta in Italia che ha avuto esito positivo e successivamente svolgendo altri 5 giorni di audizione che si sono tenute a Salisburgo.
<<A partecipare a questa selezione sono stati centinaia di danzatori e le audizioni si sono svolte in tutto il mondo: Berlino, Tel Aviv, Beijing, Stoccolma, Barcellona, e altre città ancora. Siamo stati 157 ad essere stati ammessi alla selezione finale avvenuta a Salisburgo, di questi solo 30 sono arrivati fino alla fine, tra cui io>> con un pizzico di orgoglio riferisce Luigi Luna nel comunicare questo ulteriore percorso che sta svolgendo fuori dall’Italia.
Ma ripercorrendo le tappe che hanno portato oggi Luigi a frequentare dei luoghi dove crescere professionalmente, iniziamo da quando aveva ancora tredici anni. A quell’eta – già la prima decisione importante, racconta Luigi – mi sono trasferito da Soveria Mannelli, dove da piccolino ho iniziato a studiare danza classica, a Siena, dove ho passato 5 anni. Sono stati anni di studio intensivo che mi hanno aiutato a crescere sia come danzatore che come persona.
<<La scuola di Siena (Centro di Formazione Professionale Ateneo della Danza o anche Scuola del Balletto di Siena) mi ha dato la possibilità di inserirmi nell’ambiente professionale ed essere seguito da insegnati provenienti da vari teatri italiani ed esteri (Teatro alla Scala, Opera di Vienna, Balletto di Cuba, Teatro di Torino). Al termine di questo percorso ho conseguito non solo il diploma del centro professionale ma anche la certificazione American Ballet Theater NTC>>.
- Luigi, sono stati i primi anni lontano da casa quelli vissuti a Siena, sicuramente formativi ma che tipo di resoconto puoi tracciare?
<<Posso di sicuro affermare che si è trattato di una fra le esperienze più interessanti che ho vissuto in questi 5 anni, tanto che ho ottenuto alcuni risultati positivi, tanto che posso citare: la vincita di una borsa di studio per il CNSMDP (Conservatoire Nationale Supérieure de Musique et Danse de Paris) o semplicemente Conservatorio della Danza di Parigi; l’ammissione a una serie di Master Class tenutesi presso la Royal Ballet School di Londra>>.
- Hai superato le difficoltà iniziali ma hai anche maturato delle scelte con più convincimento, vero?
<<Infatti, piano piano mi sono interessato sempre più al mondo della danza contemporanea e del teatro danza, inspirato in particolare modo della figura di Pina Bausch, di cui mi piace ricordare la seguente citazione: “Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti. Ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più che cosa fare. A questo punto comincia la danza, e per motivi del tutto diversi dalla vanità. Non per dimostrare che i danzatori sanno fare qualcosa che uno spettatore non sa fare. Se deve trovare un linguaggio – con parole, con immagini, atmosfere – che faccia intuire qualcosa che esiste in noi da sempre”. Seguendo però l’interesse verso i linguaggi contemporanei, mi sono trasferito a Catania dove ho fatto parte prima del corso di perfezionamento della compagnia Zappalà (MoDem codici gestuali compagnia Zappalà danza) e poi del collettivo giovanile della compagnia stessa (Collettivo Modem). Roberto Zappalà è un coreografo di spessore sia per il panorama italiano sia per quello estero; ha sviluppato un suo proprio linguaggio che ho avuto moto di studiare e approfondire, avendo avuto la possibilità di danzare alcune delle sue coreografie>>.
- Del periodo trascorso a Catania riesci a tracciare un bilancio?
<<L’esperienza di Catania mi è stata molto utile per affinare la mia sensibilità verso quelle che sono le sensazioni corporee e sicuramente emotive, e questo mi ha aiutato molto a far crescere la mia danza, che appunto non è fatta solo di tecnica, ma anche e sopratutto di sensazioni, emozioni, umanità. Ho avuto modo si seguire il lavoro di diversi coreografi, partecipando al processo creativo delle loro produzioni, fra questi: Davide Sportelli, Manfredi Perego, Samir Calixto>>.
- Luigi, nel tuo percorso artistico, c’è stato una tappa che ritieni fondamentale?
<<Una delle esperienze che però sicuramente porterò per sempre nel cuore, è l’esperienza fatta alla Biennale di Venezia. Sono stato selezionato dalla coreografa canadese Marie Chouinard per partecipare all’11° Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia, avendo l’onore e il privilegio di portare in scena le creazioni di William Forsythe e Benoît La Chambre. Forsythe è uno dei coreografi più importanti di sempre, è sicuramente un visionario, che è riuscito a lasciare una traccia indelebile nella storia della danza; Benoit è anche lui un grande coreografo, vanta la stessa fama di Forsythe e come lui è un grande rivoluzionario che sicuramente lascerà un’eredità non indifferente. Il lavoro di Forsythe si intitola “Sider” ed è un pezzo di repertorio del coreografo, ad affiancarci nella messa in scena di questa Piece sono stati alcuni dei danzatori del pezzo originale, mentre il lavoro di Benoît si intitola “That coréographe us” ed è stato creato per noi e con noi.
La Biennale poi è stata per me un paradiso, sono stato immerso per tre mesi nel mondo dell’arte contemporanea, vedendo e conoscendo artisti provenienti da tutte le parti del mondo.
Sicuramente porterò sempre nel cuore e nel mio bagaglio artistico-umano questa esperienza, sono sicuro che mi ha aiutato tantissimo ad affinare la mia sensibilità artistica e non solo.
Inoltre La Biennale è una delle vetrine più importanti per la danza contemporanea, nonché uno dei festival di arte più importanti al mondo>>.
Di seguito il video, in cui è intervistato anche Luigi Luna, riguardante: BIENNALE COLLEGE DANZA – DANZATORI. Estratto del laboratorio su SIDER, di William Forsythe – Sale d’Armi (Arsenale) – 26 giugno 2017, ore 18.00
I danzatori selezionati per questa edizione di Biennale College – Danza (11 italiani, 2 statunitensi, 1 francese, 1 australiana) sono a Venezia dal 4 aprile al 26 giugno 2017 per seguire un percorso integrato di training e interpretazione.