Pubblichiamo la lettera aperta di una mamma che, quasi un decennio fa, ha affidato alla scuola il suo bambino e, dopo un primo tentativo non troppo felice, ha trovato una scuola buona, che si è presa cura di lui, lo ha fatto crescere e diventare il ragazzo che è ora, alle prese con gli esami di “terza media” come tutti i ragazzi della sua età.
Una lettera che, per l’IC Rodari di Soveria Mannelli, vale più di qualunque riconoscimento ufficiale, più dei tanti premi vinti, e che ne fa ancora di più una scuola da tutelare e valorizzare, contro ogni tentativo, palese o velato, di ridimensionamento.
È febbraio-marzo di 9 anni fa… fuori è pieno inverno e in me il cuore spezzato di una mamma in pena che deve decidere le sorti di un bimbo che poco si adatta alle regole scolastiche e che non riesce a socializzare con i bimbi della sua età.
Alla scuola dell’infanzia allora frequentata mi dicono che ha qualche problema, che non gioca con gli altri e che soprattutto non fa ciò che fanno gli altri perché non è normale; addirittura la dirigente scolastica di quel plesso usa nei confronti del bambino epiteti del tutto denigratori che non sto qua a specificare, anzi ad oggi la ringrazio per avermi “donato” i suoi aggettivi poco qualificativi ed avermi indirizzato a scegliere un istituto scolastico diverso per mio figlio. E’ certo che quell’istituto scolastico che lei dirigeva non era adatto alle capacità di Raffaele!
Sono trascorsi 9 anni da allora: Raffaele ha incontrato sul suo cammino tanti compagni nuovi, ben dodici insegnanti di sostegno nella sola scuola primaria, tanti insegnanti, ben tre dirigenti scolastiche, la psicologa, l’assistente sociale, ma la sua mamma, il suo papà e il suo fratellino piccolo, la sua famiglia, non lo hanno mai abbandonato.
Ha partecipato con continuità e assiduità a tutte le attività scolastiche e non. Ha avuto tanti momenti bui ma tante soddisfazioni; oggi si prepara ad affrontare gli esami di “terza media” e prepara il suo discorso (così chiama la tesina) con una maturità e consapevolezza acquisita grazie all’attenzione, al sostegno, alla capacità di aggregazione e integrazione che solo un Istituto con la “i” maiuscola come il Rodari di Soveria Mannelli gli hanno potuto donare.
Raffaele ringrazia la sua maestra Angela Colosimo che in primis e fino all’ultimo anno della primaria, tenendolo per mano, lo ha guidato in un percorso di adattamento e capacità di autostima che gli ha fornito le basi per arrivare al primo anno delle medie, i suoi compagni che mai lo hanno abbandonato e sempre lo hanno sollevato nelle giornate poco positive. Sono cresciuti con lui e grazie a sapienti maestri lo hanno guidato verso una maturazione adolescenziale acquisita in pieno e lui si è dimostrato pilastro aggregativo per i suoi compagni fornendo loro gli strumenti e le basi per crescere tutti insieme verso l’adolescenza.
Ha cambiato, grazie alla buona scuola di Renzi, ben 12 insegnanti di sostegno nella sola scuola primaria ma nel suo cuore porta Michele Cardamone e Angela Maria Scalzo, custoditi come un gran tesoro.
Tre anni fa è approdato alle medie. Beh lì c’era da lavorare tanto ed eravamo tutti un po’ spaventati, ma Raffaele non ci ha deluso. È cresciuto tanto è gli vediamo fare cose che i ragazzi “normali” non fanno.
Il cammino è in salita. Si ferma, rallenta ma indietro non torna mai. Decide addirittura che ormai è “grande” e come tutti i grandi non va bene che il papà lo vada a prendere a scuola, per cui viaggia in treno; la scuola per lui è come una seconda famiglia, i suoi professori, i suoi compagni, il teatro.
Grazie a Cinzia Fiorenza, Corrado Plastino, Marcello Scuro, Tommasina Baratta. Grazie a tutti coloro che ho dimenticato di citare con nome e cognome. Grazie alla sua silenziosa, discreta, educata, professionale e amorevole Emilia Molinaro. Tutti indistintamente avete contribuito a rendere mio figlio un ragazzo autonomo responsabile e capace di autogestirsi e regolarsi. Ma grazie soprattutto per avergli innalzato il livello di autostima e consapevolezza.
Raffaele è oggi quasi un uomo e io ve ne sono grata; Raffaele farà gli esami che saranno per lui un gran trampolino, anche se i suoi primi esami, la sua prima sfida, è stata il teatro: ebbene sì! Raffaele è salito sul palcoscenico e ha interpretato appieno il personaggio a lui assegnato.
La buona scuola esiste e non è quella tanto proclamata da Renzi, fatta di statistiche, numeri e pedine, ma è quella di tante scuole come l’Istituto Comprensivo G. Rodari di Soveria Mannelli; una scuola fatta da donne e uomini carichi di orgoglio, passione, amore e rispetto per i ragazzi e le loro famiglie, per le istituzioni con cui collaborano e il territorio su cui operano. Una scuola volenterosa di accrescersi in una prospettiva di cultura e miglioramento a 360 gradi e su ogni fronte, sia didattico sia culturale: è grazie a persone come loro che mio figlio oggi sta diventando un uomo.
Con immensa stima e con il cuore in mano dico semplicemente GRAZIE!