Decollatura – L’associazione “Pina Simone“, che ha la sede sociale a Decollatura ed è operante nel territorio dal 1997 con la finalità di fornire assistenza al malato oncologico, dei disabili e degli anziani, è orgogliosa di aver sostenuto in questi lunghi anni il dottore Pasquale Montilla e può affermare “noi ci abbiamo creduto”>>. E’ quanto contenuto in una nota pervenuta in redazione, che in tanti anni di lunga attività svolta a sostegno e tutela del malato di cancro, intende porre il rilievo la presidente, Francesca Angelucci, dell’associazione “Pina Simone“. Di seguito pubblichiamo la nota integralmente.
<<Il valente clinico oncologo, consulente oncologo al Poliambulatorio Gamma (presso la clinica Sant’Anna Hospital) di Catanzaro “ha realizzato un protocollo mediante il quale è stato possibile dimostrare la correlazione causale diretta ed esclusiva tra una esposizione a metalli pesanti e insorgenza di patologie non solo neoplastiche” sono queste le affermazioni fatte da Massimo Zucchetti laureato in ingegneria nucleare al Politecnico di Torino dove insegna “Protezione delle radiazioni” e “Storia dell’energia” ed è professore aggiunto presso l’Università di Shiraz in Iran e Visiting Professor presso la University of California.
Il primo caso trattato dall’oncologo calabrese Pasquale Montilla è stato quello riguardante un maresciallo maggiore dell’Arma dei Carabinieri, impiegato nelle missioni Nato in Bosnia – Erzigova, Somalia ed Etiopia, che presentava un quadro clinico da encefalopatia tossica cronica da metalli pesanti. Al maresciallo veniva diagnosticato nel 2001 il “Morbo di Wherlof” da bioaccumulo midollare di nanoparticelle di metalli tossici, diagnosi rilasciata presso l’unità operativa di ematologia del policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna.
I metalli pesanti sono stati riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno dei fattori cancerogeni per la specie umana e i soggetti sottoposti al metodo Montilla hanno dimostrato iperaccumulo di metalli pesanti qualitativamente identici a quelli rinvenuti nei campioni prelevati dal suolo e falde acquifere dalle indagini condotte dagli esperti dell’UNEP nei Balcani.
La rimozione dall’organismo di metalli pesanti in alcuni casi letali potrebbe diminuire il rischio di mutazioni causa di patologie neoplastiche e degenerative in soggetti contaminati. Non vogliamo addentrarci in un campo medico che non ci compete ma vogliamo sottolineare come l’oncologo Pasquale Montilla ha condotto le sue ricerche e messo a punto il metodo che porta il suo nome applicabile anche ai civili usando Scienza e Coscienza>>.