Promuovere il turismo rurale proponendo i territori delle aree interne visibili lungo le antiche vie percorse dai pellegrini, è la frontiera del terzo millennio. Un turismo sostenibile al di fuori delle mete affollate, vissuto senza autovettura, ma a passo lento che ha avuto recentemente un rimbalzo cinematografico con film e documentari come “Il Cammino per Santiago” di Emilio Estevez.
In Italia è’nata anche una bella “Festa del cinema dei cammini” a Monte Sant’Angelo in Puglia, terra di cammini importanti come la Via Francigena, giunta quest’anno alla II edizione, che ha scelto come film inaugurale della manifestazione, nella sezione “Luoghi di documentario” il film documentario di Eugenio Attanasio, prodotto dalla Cineteca della Calabria e da Whitenoise “In cammino con Gioacchino”. La 2^ edizione di “Mònde Festa del cinema dei cammini” si terrà da giovedì 10 a domenica 13 ottobre 2019 nella cornice unica e suggestiva dello storico Rione Junno di Monte Sant’Angelo e all’interno del Parco Nazionale del Gargano. L’opera, realizzata con la consulenza scientifica del Centro studi Gioachimiti racconta la storia di un gruppo di escursionisti, i quali, nell’estate del 2015 ripercorrono il cammino di Gioacchino da Fiore, partendo dall’Abbazia di Corazzo, per monti e valli della Sila, passando dai luoghi straordinari che recano le tracce dell’abate celichese.
Il percorso non è solo fisico, ma è anche spirituale, perché ci si avvicina alla figura e al pensiero di una straordinaria personalità della cultura mondiale. Gioacchino da Fiore può essere visto da diversi angoli visuali, dalla teologia alla storia, dalla filosofia all’antropologia, rimanendo un personaggio “iniziatico” che presuppone uno studio e un approccio sicuramente non facile e non adatto a tutti; nonostante questa sua difficoltà, resta uno dei calabresi più conosciuti e apprezzati nel mondo.
La Sila tutta fu terreno d’elezione delle predicazioni gioachimite e dell’ordine florense che vi disseminò numerose “domus”, oggi andate perdute, ma che riecheggiano nelle toponomastiche dei luoghi. Anche la Calabria si propone come terra di cammini grazie alla figura di Gioacchino da Fiore e alla presenza di itinerari rurali e religiosi che possono costituire un grande volano di sviluppo per le aree interne. “In cammino con Gioacchino” vuole essere un invito a scoprire questo mondo affascinante e perduto per proporre itinerari sconosciuti ai più, da percorrere a piedi, senza ausilio di vetture o moto, per riflettere sulla vita e l’opera di un grande del tempo, conteso da Papi e imperatori, in un momento in cui la Calabria si poneva come centro dell’universo allora conosciuto.
Una terra di monaci, eremiti, santi, anacoreti, che hanno lasciato segni indelebili del loro passaggio, di rinnovato interesse nell’anno dei Cammini. Nel lavoro, fortemente partecipato dalla comunità locale attraverso un processo identitario, ci accompagnano guide, storici, filosofi, architetti, in questo viaggio verso la scoperta di siti suggestivi incastonati nell’altopiano silano che aspettano ancora di essere svelati in tutti i più reconditi misteri. Oggi è in corso un processo di canonizzazione di questo grande teologo e filosofo, citato da Dante fino a Obama, tradotto in tutte le lingue, diventando così uno dei calabresi più famosi nel mondo.
Tra le letture più originali del suo pensiero, il lavoro si sofferma sul linguaggio per immagini del Liber Figurarum, identificandolo come uno dei primi esempi di linguaggio cinematografico. Per le predicazioni dell’abate Gioacchino, che usciva dal Monastero per andare tra la gente, infatti, disporre di illustrazioni consentiva una maggiore fruibilità al popolo per veicolare il suo innovativo messaggio che preconizzava l’arrivo della terza età dello spirito.