L’ospedale di Soveria Mannelli e del Reventino rappresenta da decenni il fiore all’occhiello di quella parte delle provincie di Catanzaro e Cosenza, denominata area “Reventino-Savuto”, che unisce 14 Comuni, con un bacino di utenza di circa 50 mila persone.
E’ quanto si legge nella delibera adottata dal Consiglio comunale di Bianchi, riunito per discutere l’argomento, in cui è stato votato all’unanimità di esprimere solidarietà e pieno sostegno alle attività ed iniziative del Comitato Pro Ospedale del Reventino e di dare atto che il Comune di Bianchi sostiene e fa proprie le istanze e le proposte contenute nel documento stilato dal Comitato Pro Ospedale del Reventino.
Nell’intervento svolto dal sindaco di Bianchi, Pasquale Taverna, nel sostenere la deliberazione adottata, ha espresso quanto segue.
<<Sarebbe impensabile – viene specificano nell’atto deliberato – un depotenziamento dell’ospedale di Soveria Mannelli e del Reventino, che rappresenta un presidio di Montagna che garantisce il primo soccorso, cure e assistenza a pazienti che hanno difficoltà a raggiungere gli ospedali di Lamezia Terme o Catanzaro, attesa la viabilità obsoleta e pericolosa, e la scarsità e precarietà dei mezzi pubblici.
Ipotizzare un depotenziamento, vale a dire un declassamento dell struttura sanitaria, sul quale tanto si è investito da parte dell’ASP in questi anni (ammodernamento della sala operatoria, Pronto soccorso, elisoccorso ed altro), rappresenterebbe un’ipotesi scellerata, ingiusta e priva di ogni ragionevole fondamento.
E’ necessario assicurare la giusta attenzione alla tematica della salute in Calabria e soprattutto ai Comuni montani quali quelli del Reventino-Savuto, ed è sconfortante constatare carenze di organizzazione nella gestione della sanità che determinano una scarsa qualità dei servizi sanitari, che vanifica, spesso la valenza di tanti professionisti sanitari.
La Regione Calabria rappresenta fanalino di coda nei servizi sanitari e questo è una conseguenza della disastrosa politica della razionalizzazione della spesa ospedaliera, che degrada la sanità da diritto fondamentale ed incomprimibile della persona a mera opzione dipendente dalla finanza pubblica.
Occorre rivolgere alle autorità competenti istanza affinché vengano ripristinati i servizi sanitari sottratti al territorio ed una adeguata, costante, efficiente e completa assistenza al territorio montano del Reventino-Savuto>>.