I lettori meno giovani di Soveria Mannelli ricorderanno bene i due medici “condotti” storici del nostro paese; in rigoroso ordine alfabetico: il dottor Ugo Marasco e il dottor Guido Pellico. Precisando subito che quest’ultimo, a parte il nome, non aveva nulla a che vedere con il dottor Guido Terzilli, medico della mutua, magistralmente interpretato, in quegli stessi anni, da Alberto Sordi.
Questi medici erano parte integrante della nostra comunità, vivevano a Soveria Mannelli ed erano a disposizione dei propri pazienti praticamente 24 ore su 24. Il primo, il dottor Marasco, aveva modi più affabili e pacati, mentre il secondo, il dottor Guido Pellico, aveva modi più spicci e sbrigativi, ma sono stati entrambi dei grandi medici.
Con gli strumenti di diagnosi scarsissimi a loro disposizione, rispetto a quelli di oggi, dovevano fare affidamento soprattutto sulle proprie conoscenze, sulla propria esperienza e sulle proprie intuizioni, azzeccandoci in pieno il più delle volte.
Ora però la figura del medico di base, o di famiglia, è cambiata profondamente, con i tempi e con lo sviluppo di tecnologie diagnostiche che possono favorire l’individuazione delle malattie in modo più immediato e preciso.
Ma c’è chi vorrebbe si tornasse ai tempi pionieristici del dottor Marasco e del dottor Pellico, come denuncia un medico di famiglia di cui abbiamo già avuto modo di parlare dalle pagine de ilReventino.it: il dottor Giacinto Nanci di Catanzaro.
Di lui, e delle sue coraggiose prese di posizione contro i tagli alla sanità, abbiamo appunto riferito nel nostro articolo “Dal dottor Giacinto Nanci, parole sagge sulla sanità calabrese”, del 27 luglio 2015 (https://ilreventino.it/dal-dottor-giacinto-nanci-parole-sagge-sulla-sanita-calabrese/).
Ed è proprio lui che, ancora una volta, ci mette in guardia nei confronti di una sanità che tende sempre di più a badare ai risparmi possibili e meno a salvaguardare la salute dei cittadini. Questa volta, in particolare, si schiera contro un decreto della ministra Lorenzin che è stato definito “taglia esami”, con riferimento proprio a quegli esami di laboratorio che possono aiutare un medico del terzo millennio a fare bene il suo lavoro; tanto più che i medici di oggi sono abituati al supporto delle tecnologie diagnostiche e non possono più farne a meno.
Di seguito, riportiamo pertanto una lettera aperta del dottor Giacinto Nanci ai propri assistiti. E’ una lettera di ferma denuncia contro gli insani propositi di questo decreto ministeriale. Una lettera che vale per tutti coloro che hanno bisogno di una sanità che funzioni e che metta al primo posto la salute e non il contenimento della spesa; quindi, vale anche per tutti noi!…
<< Il mio lavoro è fare il medico non l’esattore di sanità-equitalia
Cari assistiti in data 20 gennaio 2016 è stato pubblicato sulla G.U. il decreto della ministra della salute Lorenzin sulla prescrivibilità degli esami di laboratorio e strumentali, insomma il “taglia esami”. E’ un decreto ingiusto e dannoso in generale ma lo è ancor di più per la Calabria in quanto, e la ministra lo sa, la nostra regione pur avendo un dieci per cento di malati cronici in più del resto d’Italia, già da anni fa molti meno esami del resto d’Italia e ancora molti di meno rispetto alle regioni del nord. La ministra Lorenzin è quindi arrivata buon ultima perché i calabresi da anni fanno la metà degli esami , ed anche questa è cosa nota alla Ministra, sia per la nostra condizione economica sia per le compartecipazioni (pagamento di tasca propria dei calabresi) imposte dal piano di rientro sanitario calabrese. Piove quindi sul bagnato perchè questo decreto impone una ulteriore riduzione di esami e controlli dei malati calabresi con un inesorabile peggioramento del loro stato di salute. E’ a causa del decreto Lorenzin “taglia esami” se il vostro medico di famiglia nei prossimi giorni sarà costretto a dirvi: questo esame lo devi pagare, questo altro lo devi rinviare, questo altro ancora non so neanche come te lo devo scrivere. Sì purtroppo c’è anche il fatto che questo decreto è in contrasto con altre leggi che sanciscono vostri diritti, cioè una legge dice che vi posso prescrivere l’esame e il decreto dice che non lo posso fare. C’è di più, perché la regione Calabria ha ritirato i ricettari rossi (dove si prescrivono gli esami) agli istituti convenzionati e siccome alcuni esami del decreto li può prescrivere soltanto lo specialista su ricettario rosso, loro non avendo quelli rossi ve li devono prescrivere su ricettario bianco (cioè a pagamento) e il vostro medico di famiglia non ve li può riprescrivere. Un decreto ingiusto, dannoso e anche poco comprensibile e inapplicabile che vorrebbe trasformare il vostro medico di famiglia in un esattore di equitalia costretto a dirvi solo dei no invece di curarvi. Un’altra cosa negativa di questo decreto è che prima di prescrivere un esame il medico deve controllare carte su carte, codici, numeri di nota e tante altre cose per cui le file negli ambulatori si allungheranno e costringeranno il vostro medico di famiglia a pensare più a come scrivere le ricette che non cosa scrivere sulle ricette. Il vostro medico dovrebbe quindi pensare più alla burocrazia che alla vostra salute. Potrà succedere che quando non capirà cosa fare il vostro medico vi dirà di andare dal direttore del distretto per avere corrette interpretazioni sulle prescrizioni. Bisogna ribellarsi e chiedere la revoca di questo decreto e su questo sia voi assistiti che noi medici dobbiamo chiedere alle figure istituzionali: Sindaco, Governatore della regione, Ordine dei Medici, parlamentari calabresi, sindacati, partiti e associazioni dei consumatori di impegnarsi in prima persona in difesa dei malati calabresi e ricordandoci di chi si tirerà indietro in questa giusta battaglia.
Catanzaro 5 Febbraio 2016 – dott. Giacinto Nanci, medico di famiglia >>