Una volta c’erano gli uffici del giudice di pace ed erano presenti in vari centri delle aree interne, sono stati chiusi in molti paesi e ci furono le conseguenti proteste da parte dei cittadini. Ora sono i giudici onorari che chiedono più diritti. Ed è stata proclamata l’astensione dalle udienze.
Come notizia di servizio ma anche per evitare inutili spostamenti, per gli utenti e i professionisti che necessitano per svolgere le pratiche legali di recarsi presso le sedi competenti, per come ci viene comunicato in redazione, sono in corso delle giornate di sciopero con il blocco delle udienze.
Sono ore frenetiche per i giudici onorari (giudici di pace, giudici onorari di tribunale e vice procuratori onorari) operanti sul territorio regionale.
E’ stato comunicato infatti che è indetto uno sciopero che andrà avanti fino al prossimo 25 novembre. I magistrati onorari, pilastro indispensabile per un buon funzionamento della giustizia, chiedono più diritti e la possibilità di poter ottenere uno status migliore, per poter operare con più serenità nel garantire la giustizia.
Un paradosso che fa emergere come chi dovrebbe gestire i diritti altrui non ha alcun riconoscimento dei diritti sanciti dalla Costituzione e dalle normative europee.
Il giudice onorario Marino Reda (coordinatore regionale Federmot) e il magistrato onorario Maria Barbara Cerminara (vice coordinatore e membro del Consiglio Giudiziario del distretto di Corte d’Appello di Catanzaro), hanno inviato un’informativa alle varie sedi dell’ordine degli avvocati calabresi, con l’elenco dei magistrati onorari aderenti all’astensione dalle udienze, sciopero proclamato dalle associazioni dei giudici di pace e dei “Got e Vpo, Unagipa, Angdp, Udgdp, Federmot”.