In passato, durante le guerre mondiali, migliaia di giovani lasciavano le loro famiglie, le loro abitazioni, le loro case, per affrontare dei viaggi lunghi ed estenuanti; con i mezzi più disparati, andavano in Grecia, in Germania, in Polonia, in Jugoslavia, in Francia, ma lo facevano per uno scopo ben preciso: combattere. Il loro non era un viaggio di piacere, e quando si rientrava, se si rientrava, lo si faceva da uomini maturi.
Oggi è passato tanto tempo da quei periodi non felici e sono cambiate tantissime cose. Dopo anni di battaglie politiche e confronti tra le nazioni, è nata la Comunità Europea. Quest’ultima, in collaborazione e in stretto contatto con le Università, è riuscita ad ottenere degli importanti risultati di condivisione, coesione e integrazione, attraverso i progetti “Erasmus”.
Questa mattina a Soveria Mannelli si è tenuta, presso la sala dell’Officina della Cultura e della Creatività, un convegno dal titolo “From Erasmus to Erasmus (A story of 30 years)” organizzato da Antonio Iaconesso (dottore in Public Management) con il contributo dell’amministrazione comunale, durante la quale alcuni giovani hanno raccontato la loro esperienza.
Erano presenti le quinte classi del Liceo Scientifico “L. Costanzo” di Decollatura che hanno ascoltato in maniera attenta e diligente le testimonianze di Luigi Marasco (dottore in Ingegneria dei Materiali) e di Marco Notaro (laureando in Scienze Politiche) i quali hanno partecipato, appunto, durante il loro percorso di studio universitario, ai progetti Erasmus.
Ha introdotto i lavori, Giovanni Paola (consigliere Comunale del Comune di Soveria Mannelli) il quale ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, voluta per fornire ai ragazzi delle linee guida che potranno essere loro d’aiuto in futuro, permettendogli di orientarsi e destreggiarsi con più facilità nel mondo delle università e del lavoro.
Di seguito ha preso la parola Marco Notaro il quale ha affermato:“il mio Erasmus Studio è durato 5 mesi e per me è stato una delle avventure più importanti della mia vita. Sono partito per Lisbona (Portogallo) da solo, senza conoscere nessuno, ma appena sono giunto a destinazione ho immediatamente fatto amicizia con un ragazzo che mi ha dato il benvenuto.
Ho imparato una nuova lingua, ho viaggiato visitando tante città limitrofe, ho coltivato la mia passione per lo sport, ho sorriso, ho pianto, ho gioito e ho capito, stando lontano da casa, il valore della mia famiglia. Soprattutto ho condiviso le mie giornate con nuovi ragazzi e ho superato ogni tipo e forma di pregiudizio”.
Luigi Marasco, di qualche anno più grande di Marco, ha vissuto un’esperienza Erasmus diversa avendo lavorato presso una delle più importanti aziende di tecnologia del Mondo, l’Aimec a Leuven in Belgio. Ha dichiarato: “i benefici di uno stage all’estero sono molteplici e danno l’opportunità di arricchire il proprio bagaglio culturale, facendo un salto di qualità notevole. Non è stato semplice presentare la domanda per partecipare al progetto, ma alla fine tutto è andato per il verso giusto.
Ho avuto la possibilità di incrementare e avere più padronanza con l’inglese (una delle lingue più utilizzate), ho viaggiato, ho superato tante mie paure, ho avuto la fortuna di lavorare in un laboratorio tutto mio con la possibilità di utilizzare delle strumentazioni avanzate e di studiare e sintetizzare un nuovissimo materiale detto ‘delle meraviglie’ il grafene”.
E’ quindi intervenuto Mario Caligiuri (vicesindaco del Comune di Soveria Mannelli) che ha voluto esprimere gratitudine per le dichiarazione dei due giovani relatori, affermando che i ragazzi oggi hanno questa grande possibilità e che devono staccarsi dalle radici e dalle abitudini, diventare autonomi e viaggiare per estendere la propria cultura, la propria autostima e di conseguenza la propria intelligenza.
Infine Antonio Iaconesso, a conclusione della manifestazione, ha dedicato un pensiero ai presenti dicendo che l’esperienza Erasmus si può racchiudere in tre momenti distinti e diversi: la partenza verso una città europea, l’adattamento ad una nuova realtà e il ritorno da individui adulti e formati.