Sono sette le medaglie d’oro per la Calabria al Concorso Enologico Internazionale Città del Vino.
Tra i 1250 vini partecipanti di tutte le regioni d’Italia e di ben 6 nazioni (Brasile, Portogallo, Russia, Lussemburgo, Azerbaijan, Germania), con più di 500 aziende e 300 vitigni, si sono distinti i vini calabresi: Moscato Passito al Governo di Saracena 2011 di Feudo dei Sanseverino, Cirò Doc Rosso Classico Superiore di Brigante Vigneti, Cirò Doc Rosso Classico Superiore Riserva “Ripe del Falco” delle Cantine Vincenzo Ippolito, Calabria Igt Rosso “Demetra” 2018 della Cantina Malena, il Lamezia Doc e Lamezia Riserva “Batasarro” 2013 della Cantina Statti e Terre di Cosenza Dop “Lunapiena”2018 della Cantina Spadafora. La manifestazione si è tenuta a Frascati, dal 30 maggio al 2 giugno 2019.
A darne notizia è Saveria Sesto, presidente della commissione n. 10, analizzando i risultati ufficiali e consultabili sul sito di Città del Vino, che rileva quanto segue. “Questo concorso conferma risultati importanti che si consolidano negli anni: ormai i vitigni autoctoni non deludono più, dal Gaglioppo nelle sue versioni base o riserva, al Greco Bianco, al Moscato; tutte le aree viticole esprimono il meglio della produzione. 3 medaglie all’area del Cirò, 2 ori all’area doc Lamezia e l’immancabile corollario di Saracena e Terre di Cosenza.
A questi valori si aggiunga l’affermazione alle aziende: per la Cantina Statti di Lamezia Terme, su 3 vini in concorso 2 vini sono d’oro, rivince l’azienda Spadafora di Mangone con il Lunapiena già oro nel 2017 e si ripete nel 2018 e 3 aziende di Cirò con 3 medaglie d’oro, senza considerare aziende e vini usciti dal medagliere solo per decimi di punti. Ci conforta e ci esalta, dunque, che la Calabria enologica sia nella Gold List di una selezione dove a vincere la Gran Medaglia d’Oro è il siciliano Zhara Passito 2017 Igp Terre Siciliane dell’azienda Principe di Corleone di Monreale (Palermo) che ha ottenuto 94/100 a pari merito con il liquoroso portoghese Moscatel Roxo Superior 2010 di Casa Ermelinda Freitas di Setúbal”.