Decollatura – Promosso dall’Arsac (Settore ricerca applicata e sperimentazione) della Regione Calabria, si è svolto presso la sala consiliare uno dei quattro seminari regionali da titolo <<Recupero, moltiplicazione, diffusione e valorizzazione della patata “viola calabrese”>>. Hanno partecipato all’evento il sindaco Anna Maria Cardamone, il dirigente scolastico Antonio Caligiuri dell’Istituto di Istruzione Superiore “Luigi Costanzo”, docenti ed alunni del Professionale per l’Agricoltura di Soveria Mannelli, imprenditori agricoli e rappresentanti delle associazioni locali. Alla buona riuscita del convegno ha collaborato Vincenzina Scalzo (Arsac Decollatura).
Nel portare i saluti, il sindaco Anna Maria Cardamone ha sottolineato la vocazione, la storia, la cultura e la tradizione di questo territorio rurale dell’entroterra calabrese alla coltura della patata, sostenendo che l’Arsac è il “braccio scientifico dell’agricoltura” della Regione Calabria e che lo scopo del seminario è quello di far conoscere le nuove tecniche di coltivazione, informare gli imprenditori per evitare anche lo spopolamento sempre più incalzante nei paesi montani.
Cinque le relazioni tecniche affrontate, il cui contenuto e le modalità di approccio hanno coinvolto e interessato la numerosa platea, offrendo quantità di dati e stimoli alla platea e soprattutto ai ragazzi del Professionale, il cui dirigente scolastico Antonio Caligiuri ha offerto la piena collaborazione mettendo a disposizione il laboratorio di micropropagazione. La responsabile del progetto Esmeralda Cannistrà ha parlato della “Biodiversità e specie autoctone: la viola calabrese”; a Luisa Andrenelli, dell’Università di Firenze è toccato illustrare le tecniche di “Produzione di tubero seme di patata con tecniche in vitro”; Vincenzo Cilona e Aldo Cannizzaro si sono soffermati sul tema “Produzione di tubero seme e produzione da consumo”; Marco Capocasale ha esposto l’argomento “Indagini su parametri chimici e qualitativi per il recupero della viola calabrese”; infine Gregorio Caracciolo ha relazionato su “Ricaduta nella realtà agricola calabrese dell’azione 6 del Piano di Sviluppo Regionale (PSR)”.
Al termine del dibattito è stato offerto un buffet per la degustazione di pietanze preparate con la patata “viola calabrese”. La responsabile del progetto, Esmeralda Cannistrà, ha sottolineato che l’obiettivo dell’Arsac è quello di preservare la biodiversità ed evitare il rischio dell’erosione genetica dell’antico tubero “viola calabrese”, in passato tipica nella zona Germino (Catanzaro) e in località Rovale (San Giovanni in Fiore), che si differenzia per la buccia di un intenso color melanzana e per la pasta bianca. Proprio a tal fine di preservazione e di difesa , presso il Centro montano di “Malarotta” (Sila) e in quello marino nella Piana di Gioia Tauro, sono state avviate le pratiche di coltivazione in pieno campo e in tunnel. Inoltre Luisa Andrenelli ha illustrato la sperimentazione innovativa della tecnica in vitro per produrre microtuberi esenti da virus, ponendo in rilievo la caratteristica di resistenza all’aggressione di alcune malattie elemento che consente di raggiungere l’obiettivo della produzione di tuberi sani e sottolineando le particolari proprietà organolettiche che rendono la patata viola calabrese pregiata e ottima per la salute dell’uomo come anti tumorale. Infine, durante il dibattito è stato evidenziato che per ottenere buoni risultati è necessario che i tuberi vengano messi a coltura secondo disciplinari e tecniche specifiche consigliate, evidenziando altresì la possibilità di come la coltivazione della patata nell’area territoriale interna del Reventino, e non solo, possa rilevarsi una valida opportunità per lo sviluppo agricolo locale.