I lavori di costruzione della strada di collegamento Catanzaro – Cosenza del “Medio Savuto”, nel tratto che attraversa l’area della Comunità Montana del Reventino, saranno all’ordine del giorno della riunione convocata dal presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, per martedì 12 gennaio alle ore 16 nella sala Giunta della Provincia di Catanzaro.
La Provincia di Catanzaro – dice il presidente Bruno – si misura ogni giorno con questo territorio rispondendo a istanze e criticità, nonostante le difficoltà finanziaria. Lo spopolamento dei centri storici si ridimensiona dando servizi – dice ancora – e la buona viabilità è il primo strumento per rompere l’isolamento. Per questo l’attenzione della Provincia resta alta su progetti importanti, come la strada di collegamento Catanzaro-Cosenza che rischia di rimanere una incompiuta.
A discutere del progetto esecutivo del primo stralcio dell’importante arteria, sono stati chiamati i sindaci di Amato, Tiriolo, Miglierina, Marcellinara, Settingiano, Gimigliano, Cicala, San Pietro Apostolo, Carlopoli, Serrastretta, Soveria Mannelli, Pianopoli, Decollatura, Colosimi, Bianchi, Pedevigliano e il presidente dell’Unione dei Comuni Monti Ma. Re. Sarà presente anche il dirigente del settore Viabilità della Provincia, ingegner Floriano Siniscalco; il responsabile unico del procedimento ingegner Eugenio Costanzo; il direttoredei lavori; ingegner Giovanni Angotti; il collaudatore, ingegner Luigi Zinno.
“L’importante cantiere della strada di collegamento cosiddetta del “Medio Savuto” ha subito un improvviso quanto inatteso blocco – afferma il presidente Bruno –. Fin dall’inizio dei lavori, i rapporti di gestione dell’appalto con l’impresa esecutrice hanno avuto notevoli criticità. Tuttavia, il considerevole impegno e dispendio di energie profuso dagli uffici della Provincia durante tutto il periodo di esecuzione dell’opera ha consentito che, seppure a fasi alterne, una buona porzione dei lavori venisse realizzata. Purtroppo – dice ancora il presidente Bruno nella lettera di convocazione – da circa un mese l’impresa ha inopinatamente abbandonato le aree di cantiere sospendendo arbitrariamente l’esecuzione dell’opera e disattendendo tutte le disposizioni della direzione dei lavori”.
La situazione, quindi, comporta l’attivazione delle procedure previste per la risoluzione del contratto in danno all’appaltatore, attività già posta in essere dagli uffici. “Fin dall’insediamento, ho sempre seguito l’andamento dell’opera ben conoscendone l’importanza per il territorio interessato – afferma ancora il presidente della Provincia di Catanzaro – per i risvolti economici e sociali che comporterà il nuovo collegamento. Non mi sfugge certo lo stato di tensione emotiva cui la popolazione è sottoposta, così come quella degli amministratori locali chiamati a verificare la situazione venutasi a creare”.
Lo scopo della riunione di martedì 12 gennaio, quindi, è quello di fornire delucidazioni utili al fine di avere con le amministrazioni comunali il giusto confronto sullo stato dell’arte e procedere di conseguenza. “Completare quest’opera al più presto significa collegare Cosenza e Catanzaro attraverso un territorio importante come quello del Reventino – ha concluso il presidente Bruno – e per questo dobbiamo attivarci per procedere tutti assieme e raggiungere questo importante obiettivo per il bene delle nostre comunità”.
Da ricordare, inoltre, in merito ai lavori di costruzione, il ruolo di sentinella che si è ritagliato il gruppo nato per occuparsi della strada, infatti, negli anni passati si costituisce, più precisamente nel marzo del 2011 a San Pietro Apostolo, il Comitato spontaneo denominato “La strada che non c’è” con lo scopo di sollecitare il completamento della struttura viaria a scorrimento veloce del “Medio Savuto” che da Piano Lago (Rogliano – Cosenza), attraversando l’entroterra del Reventino e del Savuto, giungerebbe fino alla SS 280 (Marcellinara – Catanzaro). Nel corso degli anni sono state sollecitati e tenuti diversi incontri e nei vari comuni attraversati dal percorso anche dei gazebo per la raccolta delle firme di protesta. L’importante arteria, iniziata negli anni 80 e mai ultimata, oltre a fungere da collegamento alternativo tra Catanzaro e Cosenza, a parere del Direttivo del Comitato (e di altre 6.000 persone) farebbe uscire dall’isolamento infrastrutturale i paesi delle Comunità Montane del Reventino e del Savuto e contribuirebbe al miglioramento della qualità di vita delle popolazioni interessate, costrette a dover percorrere strade pericolose ed obsolete ed affrontare quotidianamente interdizioni di ogni tipo.