Si innescano alcune polemiche a seguito della firma per la convezione per la messa alla prova degli imputati con il Tribunale di Lamezia Terme. In merito il sindaco di Carlopoli, Mario Talarico, intende formulare alcune precisazioni.
<<Con il presente comunicato intendo tranquillizzare tutta la cittadinanza, e quella degli altri Comuni interessati, in merito alle considerazioni false e tendenziose che negli ultimi giorni sono state messe in circolazione in modo strumentale ad opera dei “soliti noti” che già in passato hanno più volte lanciato invano gridi di allarme verso iniziative adottate dall’amministrazione comunale, a loro dire, a scapito della sicurezza della nostra comunità.
Cose già viste e riviste che, come sempre, si rivelano una bolla di sapone che poi si estingue con la quotidianità dei fatti, occorre infatti ricordare ciò che è accaduto e l’allarmismo creato con il primo progetto Sprar e successivamente con il Secondo, ad oggi a distanza di anni non è ancora mai accaduto nulla di quanto paventato dai soliti millantatori anzi tutto il contrario.
Venendo alle questione attuale, a seguito della sottoscrizione della convenzione tra il Tribunale di Lamezia Terme ed alcuni Comuni del Reventino (Soveria Mannelli, Decollatura e Carlopoli) e non solo, si lancia l’allarme sicurezza per la nostra comunità in particolar modo per i bambini ed altro.
Sui social si legge di nostri “eccellenti” concittadini armati di spranga pronti ad attendere fantomatici “detenuti”, altri che hanno già preparato la lapide in marmo ecc ecc.
Come sindaco provo un profondo senso di vergogna sapendo che in un paesino come il nostro, da sempre tranquillo, ospitale ed accogliente, possano circolare tali voci degne di un popolo retrogrado quale fortunatamente non siamo. Ma al di la delle mie personali considerazioni intendo chiarire di cosa si tratta e come si svolge la messa alla prova precisando sin da subito che verranno ospitate solo DUE unità, in ogni caso non si tratta di far lavorare presso il nostro Comune “DETENUTI” e/o “ERGASTOLANI” quindi:
COS’È LA MESSA ALLA PROVA ?
E’ l’affidamento dell’imputato all’ufficio di esecuzione penale esterna affinché svolga attività che consistono perlopiù in un lavoro di pubblica utilità, ovviamente a titolo gratuito quindi senza costi per il Comune ed a favore della collettività intera, al fine di riparare alle conseguenze scaturite dal reato commesso.
CHI HA DIRITTO A RICHIEDERLA ?
Possono chiederla soggetti responsabili di REATI MINORI (trai quali per esempio la guida in stato di ebbrezza) non può essere richiesta da colui il quale sia stato dichiarato delinquente abituale. Ai sensi dell’art. 168 bis comma 4 la sospensione del procedimento con messa alla prova dell’imputato non può essere concessa più di una volta>>.
Il sindaco di Carlopoli
Mario Talarico