Rinnovata anche quest’anno a Bianchi la divertente competizione popolare del periodo carnevalesco u “Ruallu”, manifestazione che festeggia la quindicesima edizione.
Un traguardo ambito e lodevole per i passionari di un gioco popolare molto in voga fino agli anni settanta, ma che un gruppo di amici bancari, imperterriti dal 2004, si danno appuntamento in vari periodi dell’anno per sfoderare l’intramontabile e coinvolgente gioco del lancio do “Ruallu”.
Il gioco consiste nel lanciare una forma di formaggio (ù casu) lungo un percorso ben preciso con traguardo finale; nell’occasione il torneo si è svolto sulla strada Via Provinciale delle Frazioni.
Innanzitutto sono state costituite due squadre di lanciatori di quattro giocatori per ciascuna squadra: Antonio Scalise, Giuseppe Pettinato, Nando Fazio e Danilo Bianco; Antonio Fazio, Rino Pascuzzo, Giacomo Carpino e Angelo Mazza. Un tuffo nel passato alla riscoperta del passato col gioco del formaggio; un passatempo genuino e divertente praticato nelle calde giornate primaverili e autunnali con inizio del Carnevale.
Nel gioco del formaggio i partecipanti devono dimostrare bravura, forza e scaltrezza. Fornirsi innanzitutto di una forma di formaggio ben stagionato e di un chilogrammo circa e uno spago resistente di un metro circa. Il gioco consiste nell’avvolgere lo spago intorno al formaggio e poi lanciarlo trattenendo un capo dello spago in modo da imprimere una veloce rotazione.
Lo scopo del gioco è di fare giungere il più lontano possibile il formaggio con un numero prefissato di lanci, oppure raggiungere il traguardo con un numero minore di lanci. Vince chi a parità di lanci taglia il traguardo per primo.
Al termine, le due squadre da buoni amici hanno festeggiato intorno ad una tavola bandita e mangiato il formaggio accompagnato da un buon bicchiere di vino. Una storia di origini antiche quella del formaggio, spezzata dalla moderna evoluzione tecnologica che ha preso il sopravvento sui giochi popolari tramandati da generazione in generazione.
Ma nonostante tutto, il gioco itinerante del formaggio “u casu” di origine etrusche, in alcuni Comuni d’Italia come a Bianchi ed altri in Calabria di saltuariamente si pratica ancora.
Pasquale Taverna